La tua assenza è tenebra

Letto in gran parte in viaggio, sarebbe un bellissimo libro, se non fosse per i continui riferimenti a, e inserimenti di, testi di canzoni inglesi e americani, che non aggiungono nulla alla bellezza del racconto . Anche l'ironia che si fa sull'autista di autobus consacrato e varianti analoghe alla fine risulta piuttosto irritante. Un po' stiracchiato verso la fine, ma nel complesso trovarne, di libri così. Penso che comprerò almeno un'altra opera di questo scrittore.

Un uomo si trova improvvisamente, senza saperlo, in una chiesa di un fiordo al nord dell'Islanda. Non si ricorda nulla e in quella chiesa c'è un uomo di mezza età che lo guarda con un sorriso sardonico. Questo sconosciuto lo accompagnerà, stimolandolo, rimproverandolo, spaventandolo, lungo il corso di tutto il romanzo, lo inciterà a scrivere, ad entrare in se stesso, per estrarre dall'oblio, dal buco nero che tutto inghiotte, le vicende di uomini e donne che vivono e che hanno vissuto in quel fiordo, in capo al mondo. Più avanti, nel romanzo, l'uomo misterioso gli dirà:" Non dovevi ricordare nulla. La tua vita precedente, i tuoi ricordi e le sensazioni, dovevano essere sepolti così in profondità che la tua mente non doveva nemmeno essere consapevole". Solo così si può scrivere questa storia. E così lo scrittore inizia una storia che si snoda lungo centoventi anni e ciò che vede quando esce dalla chiesa è una tomba e su di essa compare la scritta :"La tua assenza è tenebra". E' la tomba di una certa Aldìs e lo scrittore racconterà la sua storia e il suo grande amore per Haraldur, che non l'ha mai dimenticata e che è nato un giorno mentre lui era impegnato nella fienagione ed ascoltava una canzone di Bob Dylan. E le storie che fioriscono nel romanzo sono tante. Sono storie di gioia e di dolore, storie di grandi amori, di solidarietà tra gli abitanti del fiordo che ha la forma di un abbraccio. L'uomo misterioso dirà al nostro scrittore: "Immagino che tu sappia che Dio e il diavolo hanno creato l'essere umano di comune accordo. L' ultima cosa che Dio ha donato all'uomo è stata la coscienza- poi ha dichiarato che la sua creazione era completa. Ma a quel punto il diavolo gli ha dato l'inconscio. Perché l'hai fatto, gli ha chiesto Dio, non capisci che gli hai dato una cosa che nemmeno noi comprendiamo del tutto? hai trasformato la nostra creatura in un enigma".

Il libro inizia in un cimitero islandese, con un protagonista senza memoria, lo seguiamo nella ricostruzione degli avvenimenti, ambientati in un fiordo isolato. Le storie si intrecciano su diversi piani temporali e vedono i protagonisti alla continua scelta tra coraggio di vivere e rassegnazione. Oltre ai personaggi in carne ed ossa, si sente la presenza dell’Islanda come elemento tangibile e caratterizzante. I temi trattati sono molti e universali, ma quello che colpisce è il linguaggio lirico e la colonna musicale (la playlist della Morte si può trovare anche su Youtube). Da leggere, anche se non si è portati per l’introspezione.