E tu non sei tornato

Tra gli scritti dei sopravvissuti alla Shoah questa testimonianza merita attenzione perchè sceglie di riattivare la memoria a partire dal rapporto padre e figlia, insieme deportati dalla Francia e divisi ad Auschwitz-Birkenau. Importante anche perchè l'Autrice descrive le difficoltà vissute nella Francia del dopoguerra, la sua solitudine di sopravvissuta in mezzo a una realtà che non voleva saperne di campi di sterminio, di ebrei, di nazismo.

Un piccolo, grandissimo libro. In sole 108 pagine la tragedia della Shoah, il ruolo del regime di Vichy, le domande che la Francia non si pone volentieri e nasconde sotto il tappeto. Viste con gli occhi di chi li ha vissuti sulla propria pelle. Il tono e lo stile scadono leggermente nelle ultime venti pagine, quando l'autrice spiega le sue scelte di vita contemporanee. Utile per chi in poche pagine vuol capire i drammi di un'epoca. Consiglio di leggerlo, per chi vuole approfondire, con "Persone perbene" di Alexandre Jardin e con "Storia dei nonni che non ho avuto" di Ivan Jablonka.

La storia autobiografica di Marceline Rosenberg per quanto sia toccante e drammatica, non è che mi abbia coinvolta più di tanto.