Tu che te ne andrai ovunque

Un libro che ho amato in ogni singola pagina, in ogni singola parola. Una trama fitta di colpi di scena ma anche di introspezioni, dove gli eventi vengono amalgamati all'indagine psicologica magistralmente. Un'atmosfera carica di malinconia, rabbia,indignazione,umanità che creano uno spaesamento emotivo nel lettore che viene trascinato dentro la storia. Lo stile è pulito, ritmato, mai pedissequo, mai scontato. Un libro ottimo di una scrittrice che anche con il libro successivo, "Happy Italy" non mi ha delusa, anzi.

Lo stile è originale ma, se si scrive di fantascienza o di fantasy non si chiede coerenza con la realtà, se si scrive di vita, fatti, psicologie, bisogna essere coerenti con la realtà e questa storia non lo è in molti punti. Una bambina resa bomba umana esplode e nessuno saprà mai nulla di lei. Non è possibile perché a pag. 243 si legge: "...i racconti mormorati sulla mamma mai conosciuta, venuta anche lei dalla Giordania tanto tempo prima e morta pochi giorni dopo il parto." Se la madre l'ha partorita dopo essere venuta in Italia Ari, la bimba, da qualche parte è stata registrata, per non parlare della casa dove, comunque, viveva con il padre (il suo disegno, che la scrittrice fa rilevare da Eva quando questa entra in quella casa, è una traccia). Di incongruenze il libro è pieno. La straniazione dei personaggi può essere attendibile come persone depresse, incapaci di costruirsi una vita, di reagire alle inevitabili cose dolorose, ma inseguendo tali straniazioni l'autrice si è straniata ella stessa dalla realtà, creando situazioni inattendibili.