Trilogia della città di Parigi. Vernon Subutex

La mezza età nel nuovo millennio non è cosa facile da affrontare, sopratutto se sei disoccupato in una Parigi in balìa della crisi economica, in cui il divario tra poveri e ricchi è abissale e la classe media è estinta. Vernon Subutex aveva un negozio di dischi, ora fallito, e non riesce ad affrontare una quotidianità in cui a malapena riesce a racimolare quanto basta per un pacchetto di sigarette. Quando viene sfrattato, Vernon comincia a chiedere ospitalità ad amici e conoscenti frequentati negli anni Ottanta e Novanta, ora diventati padri e madri di famiglia separati, uomini e donne in crisi che non sanno dove sbattere la testa. E, a poco a poco, Vernon diventa una figura mitica per tutti questi sbandati alla deriva: seguendo un ritmo tutto suo, spogliandosi dei bisogni materiali, trova una nuova via per sopravvivere al mondo alla deriva, salvando chi gli sta intorno. Una Virginie Despentes più matura rispetto agli esordi di "Scopami", ma sempre tagliente nel giudicare la realtà della società in cui viviamo.

Capolavoro. Virginie Despentes è una delle voci più interessanti della narrativa francese contemporanea e del femminismo. Una trilogia ricca di colpi di scena, i cui personaggi sono estremamente realistici. Una scrittura viva, colloquiale, forte, immaginifica. Un ritratto della nostra società, veritiero e profondo. Finalmente una Parigi oltre lo stereotipo, tra clochard, identità fluide e sex workers. Un finale talmente surreale da portarti a rileggere le ultime righe per essere certa di aver letto bene.