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Tre importanti scienziati, il "signore della geometria differenziale e della relatività generale" André Lichnerowicz, l'enciclopedico matematico, biologo e linguista Marcel Paul Schützenberger, e il vincitore della medaglia Fields (l'analogo per la matematica del Nobel) Alain Connes si incontrano e iniziano una conversazione a tre, con un fitto scambio di opinioni e fatti su numerosi temi della matematica, della fisica e della filosofia (da cui il "triangolo" del titolo). Il lettore non troppo addentro può a tratti stentare a seguire in dettaglio le argomentazioni dei tre, che non esitano a entrare in aspetti tecnici delle materie chertrattano. Il "lettore modello" di questo libro è forse un brillante studente universitario di una di queste discipline, per il quale può essere illuminante affacciarsi a una riflessione elevata e interdisciplinare su temi di cui abbia già un'infarinatura. La discussione spazia dall'eterno problema della natura e della realtà degli oggetti matematici all'adeguatezza della relatività, della meccanica quantistica e, in genere, della matematica per descrivere il mondo "reale", fino a possibili modelli matematici del tempo fisico e quello soggettivo. Il contrasto fra le menti dei tre grandi (pressoché ignoti ai più, come spesso succede a matematici e simili) è a tratti avvincente, con l'amore per l'approfondimento e la completezza di Connes, l'irrequietezza culturale di Schützenberger che pare impaziente di mettere sempre nuova carne al fuoco, la pacatezza di Lichnerowicz che preferisce intervenire solo sui temi che più lo appassionano. Il difficile lavoro di traduzione è più che buono pur con qualche piccola pecca.
Daniele A. Gewurz
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