Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei

«"La perdita dell'innocenza scaturisce da un'esperienza che non ha motivazione. È necessario che il personaggio si sottoponga a questa esperienza, e provi sulla sua pelle la perdita. Deve soffrire. E deve sopravvivere. L'esperienza deve essere sufficientemente traumatica perché lui o lei non possa dimenticarla, e deve scatenare nel personaggio un sottile cambiamento"» Questa è una citazione interna al libro, ma non sapendo di che libro si tratta, la considero parte integrante di questa opera, la quale è un piccolo grande capolavoro. Ha dei tratti in comune con L'Amico Ritrovato di Fred Uhlman: il racconto breve quanto conciso, un concentrato di emozioni e situazioni autentiche, un pezzo di vita di un ragazzino che in realtà ne rappresenta ognuno di tanti altri ragazzini e ragazzine. Questo libro va letto da tutti i neoadolescenti, proprio come L'Amico Ritrovato. Se l'avessi letto a tredici anni e non a diciotto, mi sarei risparmiato tante sofferenze inutili, in primis il non accettarmi per quello che sono.

La vita di un ragazzino considerato diverso (ma diverso da che, poi?) si trasforma in un inferno. Una storia terribilmente attuale e concreta, raccontata con sana e lucida ironia. Un libro importante da avere sempre a disposizione in biblioteca, perché fornisce una serie di punti di riferimento (telefoni, siti web) per chi vive una simile situazione di disagio; un libro che è anche un progetto, "Trevor Project", per non lasciare soli tutti i Trevor delle nostre case e aule scolastiche. Da tenere presente.