I trentanove scalini

In un appartamento del centro di Londra un uomo in possesso di importanti informazioni di spionaggio internazionale viene accoltellato a morte. Il libro dunque fa presagire un avvincente giallo ma subito dopo inizia la fuga attraverso la campagna scozzese del proprietario dell'appartamento e protagonista della storia, e così l'opera diventa quasi un romanzo d'avventura. Alla fine poi torna ad essere una spy-story e si scopre il motivo del titolo. il problema di questo libro è l'inverosimilità degli eventi, che a volte risultano quasi assurdi. Il mistero viene infine risolto in parte grazie all'acume del protagonista ma in parte anche grazie ad incredibili coincidenze ed eventi fortuiti. Insomma l'autore ha forse voluto giocare un po' troppo con la fantasia.

Bella la veste grafica di questa edizione, molto scorrevole la traduzione di Giuliana Sparafucile. La vicenda , una storia di spionaggio internazionale poche settimane prima dello scoppio della Grande Guerra, non mi ha entusiasmata granché, ma il barone scozzese John Buchan scrive molto bene e mette nell'ambientazione e nei personaggi molto di se stesso, dalla sua conoscenza della brughiera scozzese alle sue esperienze in Sudafrica. A ogni modo, preferisco senza dubbio il libro al film.

Più famoso del libro è il film che Hitchkock portò allo schermo con molte varianti. Ma il libro merita: è stata una bella sorpresa. Consigliato a chi piacciono i lavori inglesi del periodo fra le due guerre mondiali.