La traversata notturna

Recensioni dal Premio BPER Banca per la migliore recensione dei libri del Premio Strega Giovani.

Recensione Andrea Canobbio, La traversata notturna / Ece Nil Altintas III C Liceo Imi Istanbul Turchia docente referente Lucia Gerbino

Torino come "ordo mundi": il romanzo ben ne pubblicizza la sua topografica perfettibilita' e l'Autore ci indica come antropologicamente percorrerla, nella vita di tutti i giorni, di generazione in generazione. Ordinatamente, in diagonale, in verticale, in orizzontale, a ovest, ad est, muovendoci su quella scacchiera che si chiama Vita, seguendo le rotaie della Memoria, avvalendosi di una logica ingegneristica, secondo l'esemplarita' integerrima, dettata dalla Famiglia Canobbio, cosi' come da suo Padre e da suo Nonno materno. Il rettangolo perfetto di Piazza Vittorio Veneto, separata dal mondo fluviale dei Murazzi, con il Ponte Vittorio Emanuele I, che ci conduce alla Chiesa della Grande Madre di Dio e, poi, i sentieri, i boschi, il Monte dei Cappuccini, e, finalmente, la Villa della Regina...Come sarebbe possibile per un lettore, esperto scacchista ed antropologo, uscire da questa griglia fin troppo lineare, di caselle ben tracciate in una morsa quasi depressiva, per ciascuno di quei tunnel di terra mortale, scavati infinitamente nella Citta', risolta con lo scacco matto al Re-Padre?

E' l'Autore che ce lo consentira' de-scrivendo l'architettura sublime della "mossa del cavallo", con una elle elegante, improvvisamente risolutiva, attraverso il suo magistrale artificio letterario. Come l'eroe tebano Atteone, nipote di Cadmo, addestrato all'uso delle armi dal centauro Chirone, Canobbio ci aiutera’ a vagare per una Torino/Diana, che orgogliosamente e sdegnosamente si sottrae ad ogni sguardo profano. La sua nudità, contemplata da Atteone/Autore gettera' il maleficio di essere trasformati da carnefici a vittime di noi stessi! La metaforica morte iniziatica di Atteone consentira' all'Autore di scoprire, finalmente,che i riflessi della divinita' e della bellezza verita', che tanto cercava nelle sua memoria, devono essere rivelati dalla propria nuda interiorita' e amando nella compassione il proprio Dio Padre. Bene!

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”La casa è una conchiglia, appoggiando l'orecchio si sente la voce del mare. La casa è un orecchio, ha ascoltato le voci del passato. Se presti attenzione, nella sua spirale risuonano ancora.”

I ricordi, fragili come vasetti di vetro andrebbero preservati nelle cristalliere, o in qualsiasi luogo nel quale, fermi ed immobili, possano essere contemplati, così, fermi nel tempo. Ma cosa succede se il vasetto di vetro si frantuma? Cosa si riesce a sentire da una conchiglia scomposta? Voci disordinate. E come si riordinano i pezzi distrutti? Come si mettono insieme quelle voci disordinate per formare un’unica armoniosa canzone?

È questo ciò che cerca di fare Andrea Canobbio in “La Traversata Notturna”, un racconto inquisitorio, una ricerca continua all’interno della “Brousse”, il caos dei pensieri e dei ricordi affollati dello scrittore, che con una penna pulita ed ordinata cerca di mettere su carta il flusso angoscioso e laborioso della mente e dei frutti del passato. Un passato scomposto, fatto da piccoli pezzi di vetro giacenti sul pavimento di una casa abbattuta, che l’autore deve cercare di raccogliere, venendo inevitabilmente tagliato da qualche scheggia insidiosa, talvolta “senza guarigione”. E se, secondo una tradizione Nipponica, i piatti di ceramica frantumati vanno riparati con una giuntura con oro in polvere, così Andrea Canobbio prova a fare con i piccoli pezzi vitrei dei ricordi. La giuntura in oro che percorre i pezzi è il suo itinerario, un pellegrinaggio degli ottantuno luoghi significativi della sua Torino, dove per un motivo o per un altro, lo scrittore potrà sentire le voci scomposte del passato risuonare nel tempo. Ma un itinerario ha bisogno di una guida, di un modello da seguire, una base solida che il viaggiatore possa sentire come sua, e questa, in “ La Traversata Notturna” è il mondo di Marcel Griaule, etnologo francese che cerca di ricostruire la storia della popolazione africana dei Dogon, alla quale Andrea Canobbio si sente profondamente legato. E così tramite il pesce siluro, la Brousse, caos primordiale di Yurugu e la Volpe Pallida, Canobbio riesce a creare un’atmosfera in cui risuonano i tratti etnici dei Dogon, strettamente intrecciati a quelli della sua famiglia torinese.

“La Traversata Notturna” è un flusso continuo di coscienza, articolata da pensieri brevi che vanno a sommarsi a “cassettoni”. E dunque, le copiose pagine sono giustificate dalla necessità di dover far addentrare il lettore al meglio in una storia familiare che non è la sua. L’autore, come un equilibrista sul filo labile fra passato e presente cerca di ripercorrere la storia della sua famiglia, l’amore disordinato dei suoi genitori, afflitti dalle conseguenze del dopoguerra, e la depressione della figura paterna,che, lancinante, emerge dai suoi appunti scomposti. Un testo, adatto a chi è pronto ad un viaggio introspettivo e a chi sa, che nonostante tutto, ritornerà sempre alla propria casa abbattuta.

Nome autore: Renata Salatiello

Scuola di appartenenza: Istituto Fratelli Maristi di Giugliano

Classe frequentata: 3ª A

Insegnante referente: Gianpiero Fusco