Racconto psicofonico dell’aldilà TRANSVITAEXPRESS è la realizzazione sonora di un'idea che da tempo andava nascendo in me e alla quale l'incontro con il poeta Barbarino ha dato il « la ». Ho usato la tecnica «tapesound», ovvero l'organizzazione e l'integrazione di suoni, rumori, parola, canto e ritmo, la cui risultante sonora, essendo frutto di manipolazione elettronica degli eventi sonori stessi, è udibile, quindi ripetibile, soltanto per mezzo del nastro magnetico. Il materiale sonoro è, in parte, reportage, per cui il lavoro assume spesso il carattere di discoverità, in parte è ricostruzione fedele di eventi parapsicologici. Abbiamo definito quest'opera «Racconto psicofonico» in effetti si tratta di una esperienza sonora, e cioè del viaggio nel mondo dei suoni di un « aldilà », radicato in noi a causa di reminiscenze infantili, ancestrali, di superstizioni, di leggende, di ansie, di utopie e soprattutto di paura. Paura del mistero, paura dell'ignoto. TRANSVITAEXPRESS è quindi la rappresentazione sonora di questi limiti culturali e esistenziali, ed è quindi un'opera critica, liberante, di provocazione. Non m'aspetto certo, e forse non lo desidero che qualcuno dopo averla ascoltata mi dica che è « bella ». TRANSVITAEXPRESS è il nome di un treno carico di... che viaggia in un aldilà talmente « aldiqua » da coincidere col punto più centrale del mio io. Forse la più logica « fine-continuazione » della vita, la meno fantasiosa, la meno corrotta. Le storture, le cose troppo, o troppo poco, definite, le situazioni realistiche, i luoghi comuni, i monodeismi e le didascalie sono incastonate nel tessuto onirico più tradizionale, il più adatto a mio avviso a promuovere approcci col misterioso, con l'esoterico, col magico.
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