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Anno edizione: 1999
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Tosca è una vedova milanese che, dopo la pensione, per alleviare il suo enfisema si è trasferita in un paesino della Liguria, dove fa la custode in una palazzina. Occupa un appartamentino di tre stanze e il lavoro non è pesante: i pochi condomini tornano in città dopo l’estate, e lei rimane la sola inquilina durante la stagione invernale. C’è il giornalista enologico Gigi, con la compagna Tonì e la loro gattina Paletta; una famiglia con tre bambini piccoli, chiassosa e litigiosa. Unica compagnia di Tosca sono i gatti del quartiere, che accudisce con amore, parlando loro come fossero persone. Racconta a Tonì, la sola persona disposta ad ascoltarla, di come qualcuno, l’inverno scorso, abbia avvelenato Miciamore. Ho scelto questo libro perché abito in Liguria, in un condominio di seconde case, fortunatamente di solito vuote, e davvero ci sono persone, soprattutto donne anziane, per le quali i gatti del quartiere sono l’unica compagnia e impegno costante. Si rivolgono ai mici chiamandoli con voce mielosa e infantile, si preoccupano delle loro malattie e gravidanze; tre volte il giorno, con pioggia, sole o tempesta, danno loro da mangiare, spendendo un capitale per nutrirli perché i gatti, da loro viziati, accettano solo crocchette e scatolette gourmet. Ogni micio randagio ha un nome vezzoso ed è “poverino”, qualsiasi cosa faccia. Non capisco perché non ne scelgano uno portandolo in casa e facendolo diventare il loro gatto; ma forse il piacere di una gattara è proprio accudire agli orfani. M’incuriosiva leggere dei miei vicini raccontati in un libro, e trovo godibilissimi i quadretti che ne fa Gina Lagorio, con le deliziose, banalissime e veritiere battute di Tosca “Le bestie sono meglio dei cristiani, gli manca solo la parola”. Mi sembra di sentirli. Quella di Tosca è però una storia triste: è malata, rimpiange il marito Mario, riversa sui gatti il suo bisogno di dare e chiedere affetto, ignorata da tutti. E’ una storia minima di ordinaria desolazione.
un ritratto difficile. descrizioni verosimili che mettono a nudo senza impietosirsi troppo la solitudine di tosca, senza indulgere in false comprensioni. un amore grande, che attende di gettare la sua luce su tutto intorno, sui gatti e sulla gente e sulle piante. un amore ritenuto, un veleno lento e inesorabile. è bellissimo, ma occorre prepararsi a sbattere con la faccia contro la realtà.
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