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2019
1 gennaio 2019
128 p.
9788886345194

Voce della critica


scheda di Giachetti, D. L'Indice del 1999, n. 04

Il libro esamina il periodo storico nel quale Palmiro Togliatti, segretario del Pci, rivestì l'incarico di Ministro di Grazia e Giustizia a partire dalla costituzione del governo Parri (21 giugno 1945) fino al 13 luglio del 1946, quando nel secondo governo De Gasperi l'incarico venne assunto dal comunista Fausto Gullo. Gli autori ricostruiscono il quadro storico complessivo e le difficoltà che i governi di unità nazionale si trovarono ad affrontare subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, osservando con particolare attenzione il travaglio che coinvolse i comunisti italiani nel passaggio dalla guerra partigiana al ritorno alla normalità e alla legalità. Nella sua carica ministeriale Togliatti incontrò non poche difficoltà - prima di tutto nella base del suo partito - nel ripristinare l'ordine e la legalità dello Stato. Forte delle premesse di un'impostazione politica e strategica - che secondo gli autori discendeva da quella dei Fronti popolari degli anni trenta, basata sull'asse dell'unità nazionale dei partiti antifascisti, alleati prima per sconfiggere la dittatura e poi per ricostruire il paese e fronteggiare i nuovi pericoli di fascismo risorgente -, Togliatti operò con estrema cautela dimostrando un senso dello Stato a volte perfino eccessivo, tenendo conto che si trattava pur sempre di una macchina statale che ereditava in blocco la burocrazia del precedente regime e le sue leggi, valga per tutti l'esempio del codice Rocco. Si propongono così al lettore la mancata epurazione dei fascisti, l'amnistia di cui essi poterono godere, voluta da un decreto impostato da Togliatti ed emanato il 22 giugno 1946. Parallelamente iniziava una campagna politica e di polizia volta "al disarmo e alla smobilitazione" che colpiva molti ex partigiani. Il libro si conclude con alcune scarne considerazioni relative alla fine dei governi di unità nazionale, quando, nel maggio del 1947, De Gasperi li mise alla porta e formò un nuovo governo senza i comunisti. Secondo una testimonianza di Massimo Caprara, Togliatti se ne uscì in quei giorni con una previsione un po' azzardata: "Usciamo dal governo, ma è un allontanamento temporaneo".

(D.G.)

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