Tiro mancino

Mi è piaciuto meno di altri. Dispersivo e si dilunga troppo in certe parti. E anche se non mancano l'ironia e scene grottesche che stupiscono per la loro, apparente, assurdità non mi è piaciuta per niente la violenza nella parte finale del libro.

Un detective della Squadra Omicidi di Miami esaurito che cerca di riciclarsi come amministratore di condominio, un pensionato che vuole ridare un po' di smalto alla propria insulsa vita, un criminale psicopatico e i suoi improbabili complici che tentano il colpo della vita. Abbiamo visto questo copione (anni dopo) nei migliori film di Tarantino. Qui lo si legge con grande gusto, soprattutto per il personaggio di Hoke Moseley, in perfetto stile hard boiled con le sue tute in popeline, lupo che perde il pelo ma non il vizio di fiutare il crimine anche sotto lo spesso strato di benessere di Miami Beach. Gustosissimo l'affresco della società WASP di pensionati che hanno scelto le lottizzazioni costiere della Florida come ultimo, noiosissimo rifugio.

Un noir acuto, per tratti teso e per altri divertente. Il protagonista è unico, un gran fiuto da investigatore e un gran senso di umanità, ma anche capace di cacciarsi nei guai di qualsiasi genere da quelli di cuore a quelli quotidiani e poi in un modo o nell'altro, capace di uscirne. I dialoghi sono esilaranti, fantastici. Willeford non tradisce in questa saga che per gli amanti del genere è di sicuro imperdibile.