The kingdom. Benvenuti nel luogo in cui il lieto fine è realtà

Mi sono persa in queste pagine! Affezionata ad Ana e la sua storia all'interno di "The Kingdom". Ana lavora all'interno del parco, è una delle attrazioni più richieste, è una delle 7 bellissime principesse androidi, ed accusata di omicidio. Ana non è mai stata interessata a ciò che c'era al di fuori del parco, quella era casa sua, la sua vita ruotava intorno alla sua routine quotidiana che la proteggeva. Un giorno incontra Owen, un ragazzo umano che lavora nel parco e tra loro nasce una sorta di amicizia. Forse proprio questa amicizia inizia a far scaturire la sua curiosità sul mondo al di fuori del parco. Mi è piaciuto davvero molto questo romanzo sci-fi, mi ha appassionato e spinto a divorarlo. Con un misto di mistero intorno a questo omicidio,la scrittura della Rothernberg è piacevole, semplice e molto scorrevole. Non ho ben capito se sia auto conclusivo o ci sarà un seguito, nel caso ci fosse sicuramente lo leggerei!

Questo è un libro da leggere assolutamente. Più thriller che fantasy, ma ugualmente straordinario, con un buon ritmo narrativo, una bella idea di base e una storia ti cattura, quasi ti entra dentro. Mi piacerebbe un seguito della storia

The Kingdom è stata una lettura piacevole e molto scorrevole. La storia si svolge velocemente, forse un po’ troppo. Nonostante il romanzo non sia all’altezza della serie tv, l’autrice è riuscita a catturarmi e a incuriosirmi.  Infatti, non riuscivo a staccarmi dalle pagine perché avevo l’esigenza di sapere come si sarebbe evoluta la storia. Nonostante le potenzialità del romanzo però, The Kingdom non mi ha completamente convinta. Per tutta la lettura ho come avuto la sensazione che mancasse qualcosa. Effettivamente non mi sono affezionata ai personaggi e non mi sono sentita coinvolta a pieno nella storia. Probabilmente perché manca davvero qualcosa. Mancano approfondimenti del luogo in cui ci troviamo, maggiori interazioni tra fantasiste e ospiti. Per non parlare di Ana. Sappiamo più o meno che ruolo ha all’interno del Regno, ma non la vediamo all’opera. Per tutto il libro che vaga come un’anima in pena tra un luogo e un altro. Sarebbe stato bello vedere attraverso i suoi occhi il lavoro che svolgeva nel Parco. Io personalmente non ho proprio capito da un punto di vista pratico cosa facessero questi ibridi fantasiste. Il finale poi non mi ha sorpreso, avevo già intuito la verità su Owen. Se l’autrice si fosse presa più tempo per schiarirsi le idee e approfondirle e se non avesse seminato il libro di indizi, probabilmente la storia sarebbe stata più avvincente. Lo consiglio? Non lo so, è una storia carina ma niente di indimenticabile.