The hoax. La vera storia della più grande truffa editoriale

La vicenda che Clifford ricostruisce, in maniera minuziosa e dettagliata, è incredibile ma realmente accaduta. In questo libro, fluviale nella sua scorrevolezza, racconta la sua avventura ma mette spaventosamente a nudo anche la crisi di autorevolezza del proprio ambito professionale. Tessera dopo tessera la narrazione mette insieme un sorprendente mosaico che disegna davanti ai nostri occhi l’immagine di una società caratterizzata da sconcertanti abbagli ed assurde sublimazioni. Irving ripercorre l’incredibile svolgimento di una partita micidiale, giocata tappa dopo tappa tra Spagna, Stati Uniti, Svizzera ed amene località del Centro America. Quasi un thriller per l’intreccio appassionante e la scrittura ricca di colpi di scena. Il racconto è incalzante e compatto, lo sostiene una strategia astuta: illustrare una storia apparentemente assurda ed inverosimile in maniera del tutto realistica, sviscerando - senza alcuna reticenza - la sommatoria di arguzie, inganni, finzioni e fortuite circostanze che l’hanno resa possibile. Una presunta biografia autorizzata di Howard Hughes rappresentava una sfida difficile ma stimolante e forse per certi versi anche necessaria. Quel che è iniziato come una trovata paradossale assume, pagina dopo pagina, un tono ora buffo, ora sconcertante; ora patetico ora inquietante. Con sottili risvolti psicologici restituiti dalla penna limpida del suo stesso artefice, con stile oggettivo da reo confesso, deluso e pentito.