The climber. Vol. 1

Facciamo la conoscenza di Buntaro Mori e di alcuni personaggi che influenzeranno non poco il modo di essere del protagonista. È un primo volume poco convincente che più che un seinen, sembra suggerire una specie di spokon piuttosto rude e "tamarro". Tuttavia questo è l'incipit di uno dei manga più belli che abbia mai letto. Si rivelerà essere una storia molto potente sulla crescita centrata quasi completamente su un unico personaggio complesso ma in certo senso anche molto semplice.

Se il buongiorno si vede dal mattino, l'impressione è che qui ci sarà davvero da divertirsi. In uno degli ultimi recuperi post-natalizi, ecco l'opera madre di Shinichi Sakamoto, con un volume di esordio già incredibilmente potente. La montagna è spesso stata fonte di ispirazione per filosofi, poeti e pensatori, con il suo fascino solitario, la sua forza quasi eterea e la metafora della scalata alla ricerca di se stessi. Traendo ispirazione dal celebre romanzo nipponico Kokou no Hito (letteralmente "L'uomo solitario"), l'autore dà quindi inizio all'epopea del giovane Buntaro Mori, ragazzo schivo e disadattato che, superando le altezze, cercherà di scoprire anche la propria essenza. Un ottimo albo per cominciare, che, nonostante alcune forzature, come il contesto poco realistico di un mondo che appare fin troppo esperto e appassionato al climbing, riesce a generare già un coinvolgimento straordinario. I disegni di Sakamoto sono come sempre impareggiabili sui fondali, mentre convincono un po' meno su alcuni personaggi.