Testimone del fuoco. Creatività e dipendenza

scheda di Ancora, A., L'Indice 1993, n. 8

Un libro su creatività e dipendenza, o meglio sui loro inestricabili e sottili rapporti all'interno di un gioco di analogie che legano i processi mentali del "dipendente" e del "creativo". Entrambi scendono nei meandri del caos, nell'affascinante anche se sotterraneo mondo dell'inconscio. La creatività è considerata in primo luogo come un modo di vivere creativo, più specificatamente come creazione di opere d'arte (quindi artisti come Dostoevskij o Tennessee Williams o Fassbinder, i primi assoggettati all'alcol, il terzo alla droga). In secondo luogo, su un piano più quotidiano, attraverso la descrizione della vita di tutti coloro che sono creativi nel momento in cui sono capaci di trasformare la propria esistenza, dapprima considerata inamovibile perché determinata dalla dipendenza di alcol, gioco d'azzardo, droga e ogni forma subdola di dipendenza. Un testo dal di dentro quindi (l'autrice era alcolizzata con genitori e nonni alcolizzati) che descrive la vita di personaggi famosi, ma anche pieno di consigli e suggerimenti attraverso la descrizione delle sequenze che caratterizzano il difficile processo che porta a guarire ricercando nella vita stessa la forza trasformatrice e il cambiamento.