Il testamento di Magdalen Blair

La seconda, dopo quella di Abeditore, e spero ultima traduzione in lingua italiana di questo racconto di Crowley. Contestando la parte finale della sinossi fornita dall'editore, mi permetto di dissentire, "nessuno si può permettere di affermare che il nostro non sia stato un grande scrittore?". Ma non lo affermo soltanto io che Crowley non sapeva scrivere neanche in maniera accettabile, lo dissero e scrissero fior di critici letterari, fra i tanti segnalo la prefazione per Mondadori del romanzo di Vincenzo Consolo, "Nottetempo casa per casa", in cui compare la sulfurea figura dello stregone inglese in quel di Cefalù, poi espulso da Mussolini, a causa della morte di un suo adepto; prefazione di Antonio Franchini, che in merito si espresse in modo chiarissimo. Penoso lo stile, linguaggio troppo elementare e qualità della sintassi da cestinare, contenuti esoterici a dir poco immondi e trama scontata. Possono interessare le tematiche affrontate, ma non per questo dobbiamo definire questa sozzura da scribacchino come opera letteraria. Un appunto per l'editore, ma non pubblicate saggi e romanzi di esoterismo bianco? Cosa c'entra uno come Crowley? Fai ciò che vuoi? Sei il dio di te stesso? Ma quando mai...