Il testamento di Giovannangelo Montorsoli. Sulla storia della Torre di San Ranieri

Il libro è un romanzo breve che, ripercorrendo il progetto della costruzione di una torre nella falce di San Raineri a Messina, ci dà pure un quadro vivace della città cinquecentesca , rigogliosa per il suo porto e i suoi traffici, le cui élites sono fameliche di potere e privilegi. Non si tratta, come il titolo potrebbe far pensare, di un vero e proprio testamento in senso materiale del grande frate-scultore discepolo di Michelangelo, bensì di una sorta di eredità spirituale che nasce proprio dal progetto di quella famosa Torre cinquecentesca, a proposito della quale troppo a lungo, sembra inspiegabilmente, si è taciuta la sua paternità. Dall'interpretazione storico-architettonica di quest'opera montorsoliana,l'autore parte per sovrapporre manzonianamente il vero di uomini e fatti assolutamente storici, ad altri uomini e fatti che storici non sono, ma che pure in quella cornice sarebbero potuti esistere, data la loro perfetta coerenza con l'ambiente descritto; mentre su pensieri e sentimenti, poi, dei diversi personaggi l'autore fa scivolare pian piano anche la propria visione del mondo. Le pagine del racconto scorrono velocemente, ma fanno pure, in più punti, non poco meditare anche sulla contemporaneità che attraversiamo, alla quale probabilmente il narratore non ha potuto fare a meno di pensare, mentre costruiva, con verosimiglianza, una storia così lontana ormai nel tempo.