Terunobu Fujimori. Opere di architettura. Ediz. illustrata

In questo modo è passata la domenica. Così si son salutate le palpebre, in un viaggio nell'imprendibile aroma della fantasia. Quando amare e comprendere, scoprire e conoscere si uniscono senza forzature in una gioia senza freni, in una segretezza sensibile che sale via via da sola ai piani più alti dell'esperienza estetica, ogni commento diventa spreco e insensatezza. Ti segnalano questa gemma e tu obbedisci dilatando il sovrano debito coi librai. E quando inizi a viaggiarci dentro, convinto di dimorare fra i gironi curiosi di una pseudo maturità raggiunta, ogni neurone sconfessa tutto prestissimo in una perdita di controllo e di riguardo, perché d'incanto l'età si rovescia e si precipita come in una festa d'infanzia che si spera di cuore non conosca sipari. Ecco questo libro fra le mani. Contro sperimentalismi e gettate di cemento a inondare di orrori il già avvelenato respiro metropolitano, ecco arrivare un poeta di giardini e di tronchi, di casupole sugli alberi e armonie ecologiche sempre più necessarie. Prima monografia in italiano, e ti sorprendi a incontrare un genio che in piena globalizzazione, nel reame perverso e flebile del castone elettronico, volta le spalle a schematiche ordinarie e ti costruisce case sugli alberi (ma anche altro), luoghi del sogno mai ammainato. E mentre non hai letto una riga ma solo qualche veloce periodo da pagine saltate, sono le opere in foto che sovrastano ogni pacificata volontà di spettatore. Piccole grandi gemme, risultato poetico, delicatezza e umiltà di mano, di pensiero. Credo che vederle dal vivo sarebbe una gioia senza uguali. Accontentiamoci di sfiorarle da qui, da questo librone aperto all'incanto, al desiderio, alla gratitudine.