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Terroni - Giancarlo De Cataldo - copertina
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Terroni - Giancarlo De Cataldo - copertina
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Descrizione


Una torrida serata romana, un pretenzioso autobus a due piani: si torna a casa, verso sud. Un sud che odora di affetti e di vergogna, o almeno così sembrerebbe ad ascoltare le due signore pugliesi, reduci da uno shopping capitolino, ma colme di deferente nostalgia per Milano e la sua presunta superiorità. Inizia così, con una conversazione "rubata" su un autobus, questa efficace raccolta di De Cataldo col timbro di esasperato distacco delle due amiche che declina in malinconico orgoglio non appena il profilo di "Casa" prende a definirsi oltre il riverbero dei finestrini. L'autore s'inoltra nelle pieghe del "suo" sud: impasta memorie pubbliche e private, scolpisce ritratti emblematici su guappi, mafiosi, "grattini", imprenditori, politici e strozzini, allarga via via il campo su un panorama mobile e contraddittorio. Dal populismo equivoco dell'ex sindaco di Taranto, Giancarlo Cito - forse un paradigma di tutti i Berlusconi passati e futuri - alla sublime follia di Carmelo Bene, dagli echi dello scirocco salentino ai segreti di Taranto vecchia, l'autore incide caratteri e tratteggia affondi quasi ad annodare la trama di un romanzo a venire. Un romanzo "sociale" in cui lottano pulsioni criminali e aspirazioni borghesi, perbenismo provinciale ed eccentrica autonomia: un affresco che sfuma implicitamente le differenze tra Nord e Sud fino a suggerire l'idea di un intero Paese stretto tra l'orgoglio dello scirocco e la plumbea felicità di un'omologazione imminente.
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Dettagli

2
2006
137 p., Brossura
9788860090188

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Vincenzo
Recensioni: 5/5

Imperdibile per i tarantini come me che hanno lasciato la città, caldamente consigliato a chiunque altro abbia una curiosità su Taranto che non si fermi ai Due Mari o alle cozze. Un continuo riaffiorare di ricordi, immagini, odori e, a seguire, un'inevitabile riflessione sulla volontà/necessità di emigrare. Percepisco in De Cataldo, identificandomici, un umore triste e sottilmente rabbioso, un amore "condizionato", un rimpianto su quello che Taranto avrebbe potuto essere o potrebbe essere e che mai sarà.

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Fabio
Recensioni: 5/5

Sono un Tarantino trapiantato al nord e come me molti hanno vissuto la magica avventura di sentirsi guardare "dall'alto in basso" per il semplice fatto di appartenere alle calde terre del Mezzogiorno. Il titolo autoironico del libro svetta nelle librerie, anche del nord, e già solo questo fatto è stimolante per una nuova riqualificazione di chi si sente orgoglioso di provenire dal sud. Il libro, pur nella sua semplicità, è un'idea geniale e più che a noi del sud, che amiamo e conosciamo luoghi, tramonti e vicende storiche di casa nostra, è da consigliare a chi del nord cammina sollevato da terra e ha bisogno di una rinfrescante schiaffeggiata di notizie su persone che vengono da loro etichettate senza conoscere un bel niente! Voto 5! Pieno, per l'ottima intenzione!

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Mario
Recensioni: 1/5

L'autore è bravo a buttare solo fango sulla città, senza sapere nulla dei tarantini e di Taranto, che allora visse il proprio riscatto civile e sociale paradossalmente grazie al tanto (da lui) criticato Geometra Cito. Il resto del testo è una raccolta di temi buoni per la scuola superiore, ma assolutamente scadenti per un libro, che con sole 137 pagine sembra una tesi malfatta.

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Giancarlo De Cataldo

1956, Taranto

Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956), è magistrato, drammaturgo, sceneggiatore. Ha scritto molti romanzi (il più noto è di certo Romanzo criminale, edito nel 2002 per Einaudi e vincitore l'anno successivo del Premio Scerbanenco: da questo libro Michele Placido ha tratto un celebre film, seguito poi da una serie tv), sceneggiature per cinema e televisione e testi teatrali. Collabora a quotidiani e a riviste come, tra le altre, «la Repubblica», «Il Messaggero», «L'Unità» e «Corriere della Sera Magazine». Nel giugno del 2007 esce nelle librerie Nelle mani giuste, ideale seguito di Romanzo criminale, ambientato negli anni '90, dal periodo delle stragi del '93, a Mani Pulite e alla fine della cosiddetta Prima...

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