Una teoria della democrazia complessa. Governare nel XXI secolo

Un'idea importante su cui si basa il saggio può essere riassunta nella necessità per i sistemi democratici di adattare le proprie logiche e il proprio funzionamento alla grande abbondanza ed eterogeneità della conoscenza che caratterizza le società dell'informazione. Argomenta che di fronte all'incertezza del presente e del futuro, la democrazia continua a essere il sistema politico migliore. Attraverso una riformulazione del significato di potere, l'autore propone una nuova teoria in cui i cittadini non eserciterebbero il potere dal basso verso l'alto, ma attraverso una sorta di interconnettività con un certo carattere organico che, come la rete informativa globale, permetterebbe di esercitare il potere in modo più deliberato, riflessivo e inclusivo, e quindi più democratico. Traccia i percorsi per una nuova epistemologia della democrazia. Sottolinea che il riconoscimento e l'accettazione della complessità sono cruciali per neutralizzare i discorsi semplicistici e polarizzanti che hanno eroso la democrazia negli ultimi decenni. Sociologia, psicologia e neuroscienze potrebbero mettere in discussione qualche sua posizione.