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Il tennis l'ha inventato il diavolo. I colpi impossibili, le pazzie dei campioni e tutti i match in cui il demonio ha messo la coda
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Il tennis l'ha inventato il diavolo. I colpi impossibili, le pazzie dei campioni e tutti i match in cui il demonio ha messo la coda - Adriano Panatta,Daniele Azzolini - copertina
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tennis l'ha inventato il diavolo. I colpi impossibili, le pazzie dei campioni e tutti i match in cui il demonio ha messo la coda

Descrizione


Le storie più incredibili, curiose e segrete del tennis, raccontate da Panatta nello stile ironico e autoironico che lo contraddistingue.

Non è solo una battuta. Il tennis l'ha inventato il diavolo è un concetto maledettamente oggettivo, circostanziato e condiviso da chiunque abbia impugnato una racchetta e colpito una pallina. Di fatto, un sinonimo di quanto sia stressante, logorante e abbrutente il tennis. Perché è l'unico sport che «obbliga a giocare contro cinque avversari: il giudice di sedia, il pubblico, i raccattapalle, il campo e me stesso», diceva Goran Ivanišević. «E l'avversario, quello vero?» gli chiedevano. «Anche, ma lui è il meno», rispondeva il croato.Lo sa bene Serena Williams, battuta da una millennial diciannovenne, o Andy Roddick che divenne amico del suo diavolo preferito, un certo Roger Federer. Poi c'è Năstase che interrompe il match con McEnroe e pretende la sostituzione dell'arbitro per ricominciare, e Fognini che a microfoni aperti si lancia in una filippica sessista contro la giudice di sedia. Divise in nove gironi infernali, le storie più incredibili, curiose e segrete del tennis, raccontate da Panatta nello stile ironico e autoironico che lo contraddistingue, vissute da protagonista o da spettatore diretto, per i tanti appassionati del tennis, per sorprendere e incuriosire anche quelli che credono di sapere quasi tutto.
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Dettagli

2019
5 novembre 2019
304 p., Rilegato
9788820067960

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simona proietti
Recensioni: 4/5

Aneddoti e ricordi sparsi, oltre un po' di storiografia del tennis delle origini. Piacevole e divertente nel complesso, ma se fosse stato condizionato di più dal carattere di Panatta, caustico e sornione, sarebbe stato un successo. 3 stelle e mezzo.

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JACOPOCHIOZZ
Recensioni: 5/5

SPORT DI SUDORE E FATICA.

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Adriano Panatta

1950, Roma

Famoso tennista protagonista del jet-set italiano fino agli anni’ 80, si ritira dal gioco nel 1983. Da ricordare la finale di Coppa Davis del 1976 quando, giocando con Paolo Bertolucci, entrambi indossarono una maglia rossa come segno di forte protesta verso la dittatura di Pinochet, in Cile. Restando colpito da questo gesto simbolico e dal “personaggio Panatta”, il regista Mimmo Calopresti ha realizzato nel 2009 il documentario La maglietta rossa. Anche i Modena City Ramblers hanno dedicato a questa impresa la canzone "Due magliette rosse", all’interno dell'album Niente di nuovo sul fronte occidentale.Dopo la carriera tennistica, si dedica per alcuni anni alla motonautica, alla politica (è stato consigliere comunale a Roma e poi assessore provinciale allo sport)...

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