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Il tempo e lo spazio di zio Albert
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1991
30 giugno 1992
144 p., ill.
9788877821850

Valutazioni e recensioni

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Rita
Recensioni: 5/5

Mi sento in dovere di consigliarlo a chi vuole capire; capire la Relatività,quella vera, semplicemente divertendosi. E' per bambini e non solo. E' per la bambina che sono stata e per la studentessa che continuo ad essere. E' zio Albert che ti prende per mano e ti porta per l'Universo. Non quello inventato da chissà quale penna, semplicemente il nostro, molto più avvincente e interessante di quanto si possa mai immaginare.

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Simone
Recensioni: 5/5

Il libro perfetto per gli appassionati di scienze! C.I.R.I.L.L.O., Zio Alber e Gedaken hanno spiegato tutto in modo perfetto.

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Ele
Recensioni: 5/5

Ragazzi troppo troppo troppo bello!!E' unico!! L'ho letto a 12 anni e lo rileggerò sicuramente perchè Zio Albert mi aveva entusiasmato! Ha spiegato cose così difficili con parole così semplici!! .. ve lo consiglio!!

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Voce della critica

ZIMNIK, REINER, I pensieri di Lektro

STANNARD, RUSSELL, Il tempo e lo spazio di zio Albert

PITZORNO, BIANCA, Clorofilla dal cielo blu

NICHOLLS, CHRIS, Doppio furto

LODI, MARIO, Il permesso

K„STNER, ERICH, Emilio e i detective

HARPER, ANITA / HELLARD, SUSAN, Non è giusto

DAHL, ROALD, La magica medicina
recensione di Bouchard, E., L'Indice 1991, n. 7

I criteri di scelta che accompagnano i ragazzi in libreria sono spesso influenzati da considerazioni di carattere estetico non necessariamente legate ai contenuti. La forma, il colore, la grandezza e il prevalere delle immagini, fattori così importanti per i più piccoli, spesso nascondono, crescendo l'età del lettore, edizioni vuote e malcompilate. Per questo la costruzione di un buon catalogo di collana composto da autori selezionati vecchi e nuovi, diventa ancor più importante quando si affianca alla cura nel presentare elementi di riconoscibilità del prodotto per renderlo manifesto anche ad una prima occhiata. Alcune case editrici, negli ultimi anni, hanno scelto di arricchire i testi con un profilo dell'autore, un riassunto, l'indicazione della fascia d'età e dei simboli di raggruppamento tematico, raccolti sull'ultima di copertina o nelle prime pagine.
Limitando il campo alla narrativa e partendo dai più piccoli è doveroso citare una collana nata alla fine degli anni settanta, tascabile, chiamata "Un libro in tasca", E. Elle, che propone come ultimo titolo "Non è giusto", una storia di canguri dove la sorellina maggiore annota con disappunto tutte le volte che deve subire delle ingiustizie da parte dei genitori per favorire il fratello poppante. La storia ha un andamento a parabola che tocca il culmine del disagio verso la metà del libro poi si arresta e l'aggressività della cangurina si placa nel dover ammettere i privilegi dell'età a discapito di tutto ciò che il fratellino non può ancora fare. Questo è il cinquantaduesimo titolo di una serie misurata e uniforme totalmente redatta da autori stranieri. Salendo di una fascia si entra nei "junior-10" Mondadori con uno dei libri più scatenati di Bianca Pitzorno, "Clorofilla dal cielo blu": copertina sgargiantissima, carta di recupero, prezzo contenuto, illustrazioni selvagge. La storia, nata nel '75 racconta il grigiore di Milano sconfitto da una valanga di vegetali casualmente rinvigoriti da un liquido chiamato Verdeplasma inventato da un famoso botanico alle prese con due bambini che, avendo sbagliato indirizzo, si trovano a condividere avventure spettacolari in una città che sembra odiare i ragazzini. La grande virtù di questa autrice sta nel non abbandonare mai i suoi personaggi, e in questa storia ce ne sono tanti, ripescandoli al volo prima che l'attenzione cada e ridandogli una carica che li fa ruzzolare di capitolo in capitolo fino al finale lieto e desiderabile ma non così prevedibile: il matrimonio del botanico con la portinaia nel Duomo di Milano, con la Lega dei Nemici dei Bambini e le contesse Serramonti sullo sfondo, si prende gioco della città, dei suoi Sindaci, dei giornalisti, nella speranza che una grande risata dia loro nuovamente cuore e ragione.
Gli "istrici" Salani, collana, a dispetto del titolo, seria, linda e ordinata offrono naturalmente un Dahl, "La magica medicina", più disgustoso e cattivo che mai, dove la nonna incarna la quintessenza della schifoseria; se è vero che pasticciare da piccoli nella cacca fa star meglio da grandi, avremo fra vent'anni adulti di eccezionale equilibrio ma, se è lecito, a un certo punto, non si dovrebbe smettere? Quest'ultima collana che già aveva gemmato i "superistrici adesso propone l"'istrice sapiens" con "Il tempo e lo spazio di zio Albert" di Russell Stannard, docente di fisica alla Open University Milton Keynes. Albert sta per Einstein e il tempo e lo spazio stanno per teoria della relatività; la nipotina Gedanken ha un nome che in tedesco vuol dire Pensieri. Questi tre personaggi in un intenso e affettuoso interloquire entrano dentro le leggi della fisica e in un affascinante viaggio della mente dentro una nave spaziale veramente immaginata, in gara con la velocità della luce, descrivono e spiegano perché, ad esempio, andando molto più in fretta si diventa più pesanti. Gli "esperimenti pensati" consentono allo zio Albert di spiegare alla nipotina quel che le parole e le esperienze concrete non possono mostrare. Se i lettori, malgrado gli sforzi del prof. Stannard non capiranno un'acca, ma mi parrebbe strano, resterà sempre la storia di zio e nipotina molto legati da un interesse comune in cui il giovane impara e l'adulto rivede le sue conoscenze riesaminandole con altri occhi. Oltrepassando la fascia dei dieci anni si incontrano due libri "morali", quelli che fanno riflettere e, come la velocità di Einstein, fanno sentire più pesanti nel cuore e nel corpo. Nella collana "Antares" (fa male la Giunti Marzocco a non pubblicare in fondo l'elenco dei titoli) Mario Lodi pubblica "Il permesso" (già Einaudi, 1979), romanzo di altri tempi, forse di dopoguerra, dentro una campagna fredda o calda, ricca o povera, buona o cattiva ma molto viva e concreta. Una di quelle storie che trasmettono forme e odori, dove i bambini imparano dai grandi le asprezze della vita mettendoci le mani dentro. Al centro di tutto è la caccia, archetipo di un mondo passato, simbolo di guerra ma anche paradossalmente luogo di conoscenza e di incontro con gli animali che contemporaneamente sono riconosciuti, amati e tuttavia mangiati. Il capitolo dedicato al corvo dal becco giallo segna il limite anche di una generazione che oberata dallo stato di necessità, non nota l'aprirsi nei più giovani delle spazio per vedere nel corvo non solo il cibo ma la bellezza del canto. L'uccello fischiando cattura l'attenzione del bambino, che a sua volta gli propone altre note finché, uno nel fosso l'altro sull'albero, fischiano insieme la stessa melodia. Il padre ucciderà inconsapevolmente il corvo ferendo e allontanando da sé il figlio ma da questa morte nasce una consapevolezza del rapporto uomo-animale-natura che inaugura elementi di rispetto, di interesse, di affetto. Al centro di questa carrellata, nella collana dei "superistrici" Salani, si sollevano un po' sopra gli altri "I pensieri di Lektro" di Reiner Zimnik, falegname, grafico, cartonista, scrittore, nato in Slesia, cresciuto in Baviera. Lektro è un ometto gentile, pieno di Bei Pensieri, in uniforme grigio azzurra e tondi occhiali di nichel. Sotto un aspetto anonimo si nascondono gioiosi entusiasmi e disposizioni d'animo che gli permettono di vedere quel che gli altri non notano. I lavori più umili si rivestono di aspetti poetici e, nel fare il proprio lavoro, Lektro inconsapevolmente rompe la folla anonima che apprezza il castello di ghiaccio costruito dal netturbino nel suo tempo libero nei giardini pubblici o la capacità del piccolo guardiano dello zoo che ha trovato il sistema di comunicare con la carpa. Il bisogno di contrastare la solitudine lo porta a imbastire storie inverosimili con chiunque gli offra un piccolo margine ma ogni volta i suoi Bei Pensieri si rompono contro il bisogno di uniformità del Capo Netturbino, del Direttore dello zoo, del Sindaco. E soltanto quando un infelice invenzione lo farà salire in cielo diventando lui stesso un bel pensiero, sarà davvero felice in compagnia del suo compagno d'armi Hugo Schowski quello che era diventato un leone, del Re del ghiaccio, di Josef Lehmann e di tutti gli uccelli variopinti sui fili telefonici.
Infine i gialli: "Emilio e i detective" di Erich Kästner appartiene ad una collana di classici Mondadori per ragazzi e Masolino d'Amico nella breve introduzione riesce a catturare l'attenzione del lettore partendo dalla storia e collocando poi l'autore all'interno del movimento letterario "Nuova oggettività" con Zuckmayer, Werfel, Döblin, fino alla condanna da parte del nazismo per presunta immoralità. Nel 1932 Bompiani aveva pubblicato per la prima volta in Italia questo Emilio edito in Germania nel '29 e la decisione di riproporlo oggi mi sembra avveduta perché si fonda su una storia poco mediata dalle convenzioni, ricca di vivacità e colpi di scena malgrado la povertà degli ingredienti e soprattutto alla portata dell'immaginazione e della capacità di immedesimazione.
"Doppio furto" di Chris Nicholls nella collana "giallo junior" Mondadori sembrerebbe collocarsi all'estremo opposto: il protagonista Tes sottrae un computer al padre adottivo e qui nasce una doppia lettura del romanzo. L'avventura con il programma assorbe il ragazzino in una competizione serrata e il conflitto con il nuovo padre ha tutte le caratteristiche del giallo psicologico perché il bambino è convinto fino all'ultimo che il patrigno sia un ladro e un truffatore e tenta di dimostrarlo. In comune con il precedente questo libro ha la sensibilità dell'autore nell'avvicinarsi alle difficoltà dell'infanzia e dell'adolescenza con acume e spirito di osservazione.

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