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Tempo d'analisi. Paradigmi junghiani comparati. Rivista di psicologia del profondo. Vol. 4 - copertina
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Descrizione


Il mondo esterno riflette sempre e ovunque il mondo interno. Quando non lo rifletta, produce una rifrazione. Del pari sussiste un rapporto speculare tra il conscio collettivo e l'inconscio collettivo. E tutto procede tra proiezione e introiezione. Le pulsioni modellate da natura e storia dispiegano elementi che inducono la paura numero uno (Eduardo De Filippo, 1950/1964). Russia e Ucraina, Israele e mondo arabo, Egitto e Libia, la dilaniata Siria attestano la congettura enunciata nel 2014 da Papa Francesco intorno all'inizio della terza guerra mondiale. Il dramma di "Charlie Hebdo" rinnova l'importanza di considerare i monoteismi nella genesi dell'intolleranza, dell'odio, del terrore, della guerra. La guerra inizia con l'odio privato, con l'intolleranza tra soggetti, nella comunità, nei piccoli gruppi, ancor prima che nella società o tra gli Stati. Sembra imporsi, nel momento presente, un concetto della psicologia del profondo, distintivo della psicologia analitica, il concetto di inconscio collettivo, che Jung usò con intento fondativo nel 1936, nel saggio "Il concetto di inconscio collettivo", pubblicato dopo la conferenza tenuta alla Fondazione Eranos nel 1934.
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Dettagli

2015
Periodico
244 p., Brossura
9788854883260
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