Tempesta di ghiaccio

Ricorda, tu sei la causa di qualunque male tu soffra. Spietato e vero, questo è un autentico ritratto di un'America che finge vada tutto bene, sia tutto perfetto mentre tutto crolla. Bellissimo. Grande scrittore.

molta carne al fuoco, ma la cottura non è un granchè...

Anche questo autore, le cui capacità narrative non sono in discussione, si cimenta con un tema troppe volte affrontato dal mondo della fiction USA, per non indispettire: la crisi della famiglia quale nucleo originario del sogno americano: dal Revolutionary Road di Yeats citato nella quarta di copertina al bellisssimo "Coppie" di Updike al "Laureato" di Webb fino al più recente "American Beauty" visto alcuni anni fa al cinema. Lo scenario non è certo originale: marito ancor giovane ma in via di precoce invecchiamento fisico e morale, moglie disgustata e disillusa aggrappata disperatamente al ruolo materno, figli come sempre "soli", incompresi, pronti per un possibile futuro da sbandati. Un mondo brutto, in cui non ci sono belle persone, poichè tutti sembrano essere troppo distratti dal tentativo, senza speranza, di recuperare il terreno perduto rispetto alle illusioni giovanili o a cercare da sè la via dell'avvicinamento all'età adulta in assenza di genitori decenti. Anche l'idea del sesso e della morte come "sublimazioni" dei desideri e delle recriminazioni non è esattamente originale. Tutto ciò rende la lettura di questo romanzo un lungo e a tratti insopportabile deja vù.