La tavola fiamminga

Mi sono innamorata di questo autore e del suo modo di scrivere e di raccontare. Il racconto si legge in maniera fluida, ogni pagina tiene letteralmente incollati. La trama è fitta e intricata quanto basta per stimolare la curiosità, senza diventare mai noioso. Bello, bello, bello.

Un'ottima mescolanza di giallo, indagine storica e digressioni sul gioco degli scacchi, presenta anche un personaggio molto interessante nel maestro di scacchi che pur essendo bravissimo non vuole concludere le partite come se avesse paura di vincere. Non do tuttavia il massimo dei voti perché concordo con altri che a volte l'autore si compiace un po' troppo del suo stesso stile

Parte bene, per una buona metà intriga, poi si perde e sembra avere fretta di arrivare ad un finale che si intuisce troppo presto... pare quasi che l'autore abbia fretta di concludere, come se avesse perso gli appunti e non sapesse come andare avanti. Quattro stelle per la prima parte, una sulla seconda, nel complesso deludente (almeno per me: mi era piacuito "Il Club Dumas", mi attendevo qualcosa almeno allo stesso livello)