Il taccuino del tempo

Ho scoperto per caso questo romanzo in libreria e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Già il titolo è molto originale e suggestivo. Penso che sia uno dei libri più profondi e interessanti degli ultimi anni, che affronta con grazia non una banale tematica minimalista o un'insulsa storiella sentimentale, ma un argomento di grande rilevanza sociale come quello dell'immigrazione clandestina, facendolo con uno stile ed una levità poetica magistralmente sospesa tra realtà e fantasia. E' senza dubbio un romanzo di denuncia immerso in un'atmosfera di sogno e riflessione.

Concordo con Valeria! E vorrei far notare un altro aspetto, oltre agli importanti che lei ha segnalato: quello della "carica sensoriale" che questo libro porta con se', tra odore di spezie e ricette esotiche. Ingredienti che, sullo sfondo del dramma dell'immigrazione clandestina e della serietà del tema che l'autore affronta, contribuiscono comunque a "fare il romanzo" e a renderlo più dolce. p.s complimenti per il titolo!

"Questa mattina, sabato 10 luglio 1943, poco prima delle ore 4.00, a circa 10 miglia dalla costa di Gela, la nave da trasporto classe "Liberty" SS Andrew Hope (...) è colata a picco... ". Roma, 16 ottobre 2003: "Ennesima tragedia del mare e della disperazione al largo delle nostre spiagge". Ecco, il bello di questo libro sta qui: nell'avvicendarsi di passato e presente in unico cerchio, che poi è quello della vita, regolato dal destino. Realtà e racconto, cronaca e letteratura sono fuse con maestria in un romanzo che scopre una piaga dei nostri tempi, quella dell'immigrazione clandestina, con un candore e una magia rari. Complimenti allo scrittore, che è al suo primo romanzo, e alla sua sensibilità, che speriamo ce ne farà leggere altri.