I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma

L'autrice è bravissima e questo è un bel saggio di storia sulla pena di morte nella anttica Grecia e nella Roma antica. Nell'affrontare i vari supplizi capitali, da parte dell'autrice, non c'è nessun intento morboso e neppure alcun compiacimento sadico. L'autrice si pone il perché di certi supplizi, a chi venivano applicati, in quale periodo storico erano stati introdotti in Grecia e a Roma, che sviluppo avevano avuto nel tempo, quale significato simbolico racchiudevano... Un supplizio capitale, riservato ai parricidi, in uso a Roma ma non in Grecia era il supplizio del sacco che consisteva nel richiudere in un sacco di cuoio a tenuta stagna il colpevole assieme ad un cane, un gallo gallinaccio, una vipera e una scimmia. Tale sacco veniva gettato in mare o nel corso d'acqua più vicino. L'autrice analizza questa pena nei minimi dettagli, soffermandosi sulla simbologia legata ai quattro animali

Forse il testo più bello ed interessante in assoluto scritto da Eva Cantarella. Un libro stimolante che affronta per la prima volta in maniera chiara e puntuale il tema della pena di morte, la cosiddetta "Morte di Stato", nel mondo greco-romano ma con un occhio alla contemporaneità, come dimostra il capitolo introduttivo in cui sono esposte le idee e le prese di posizione che su questo tema hanno avuto i vari intellettuali da Platone ai giorni nostri. Un libro da leggere e rileggere "per capire come dice l'autrice il presente studiando il passato".

L'autrice esamina sia sotto il profillo storico che filosofico-religioso, le varie tipologie di pene capitali sia greche che romane.