Sul riccio

Éric Chevillard è l'autore del libro Sul Riccio, romanzo tradotto da Gianmaria Finardi per Prehistorica Editore. Quando uno scrittore si ritrova davanti ad un "blocco artistico", ecco che scatta la molla riflessiva: cos'ha fatto di sbagliato? Perché non riesce a mettere più inchiostro sui fogli? In maniera quasi autobiografica e con la distrazione inaspettata di un riccio naif e globuloso arrivato da chissà dove e chissà come, questo scrittore narra i suoi frammenti di vita, lasciandoli scorrere come dei flussi di coscienza simili a monologhi teatrali e provando a ritrovare il filo creativo perduto! Sul Riccio è, sì, un romanzo, ma anche una particolare forma di denuncia in piazza delle reali difficoltà a cui tutti noi andiamo incontro, che ci fa aprire meglio gli occhi sul mondo che ci circonda. Ho scelto di abbinare a questa lettura un segnalibro con foglia di limone, molto confusionario, perché è così che vedo i pensieri espressi nel libro: nostalgicamente acri e disperatamente confusionari. P.S.: Ho saputo che giovedì 28 maggio uscirà il secondo volume, sempre con Prehistorica Editore.

Tutto quello che succede ad uno scrittore quando decide di mettersi davanti a foglio e penna per scrivere un romanzo nuovo o in questo caso la sua autobiografia. Che sembra cosa facile perché chi meglio di noi sa come è andata la nostra vita fino a quel momento, ma si tratta forse della questione più spinosa che esista. Perché ci si deve mettere a nudo davanti a tutti. Per questo sulla scrivania, accanto a lui, c’è un riccio. Nemmeno tanta velata allegoria della difficoltà di esprimersi e creare qualcosa di nuovo che possa interessare il lettore. Piacevole vademecum molto leggero nei toni dedicato per lo più ai giovani scrittori in erba che devono imparare i rudimenti di questo mestiere così bello ma difficile. Per dire basta ai blocchi creativi. Forse. Mi sento di consigliarlo perché è una lettura davvero saporita!