Suite per chitarra sola. Il ritorno di un musicista alla musica

Scritto come un diario romanzato, potrebbe anche essere tutto inventato. Prendiamo atto invece che si tratti di cose vissute davvero, ciò non toglie che la narrazione espone la storia del Glenn ragazzino e dell'ingresso nel mondo della musica, le sue prime esperienze, il suo sogno di diventare concertista. Seguono racconti di episodi di vita da studente di conservatorio, cenni storici, cenni musicali. Mi sarei aspettato qualche pensiero in più e più profondo sulla musica, sul suonare e sulla chitarra, perchè di sapere che si svegliava alla mattina con i trombonisti che si esercitavano nell'edificio di fronte al suo dormitorio penso che non interessi a nessuno. Circa a 2/3 del libro si assiste ad un lieve cambio di rotta, dove il chitarrista prende coscienza che non diventerà mai un concertista riconosciuto: crolla il suo sogno, l'autore si trasferisce a Vienna e racconta le sue esperienze musicali, diverse da quanto sognava da giovane. Prende atto che non diventerà musicista professionista e lentamente abbandona la chitarra e si trova altri lavori. FIn qui, il libro segue quanto promette la trama. In realtà della rinascita seguente che vivrà il chitarrista c'è ben poco. Solo verso il finale, nelle ultime poche pagine, Kurtz racconta che riprende a suonare. Poche impressioni personali, pochi dettagli su questo suo essere un "nuovo musicista rinato". Quando sembra che stia per iniziare una nuova storia del chitarrista risorto dopo 10 anni di assenza dalla musica, ecco che arriva l'ultima pagina. Sembra un libro terminato in fretta, senza ispirazione. Mi sarei aspettato riflessioni sul suo nuovo punto di vista, sul cambio di mentalità e approccio da amatore e non più da professionista, invece si rimane con un lieve gusto di vuoto in bocca. Le ultime pagine sono a mio avviso fuori contesto, più adatte a un manuale musicale che a tale libro; si trovano infatti ascolti, discografie e letture consigliate, che poco c'entrano con il senso del libro. Consigliato? si e no.