Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Su Freud - Elvio Fachinelli - copertina
Su Freud - Elvio Fachinelli - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 50 liste dei desideri
Su Freud
Disponibilità immediata
12,00 €
12,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Fernandez
12,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
12,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libraccio
6,60 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
ibs
11,40 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Fernandez
12,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
12,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
ibs
11,40 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libraccio
6,60 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Su Freud - Elvio Fachinelli - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Nel corso della sua lunga vita, Sigmund Freud è stato costretto a spendere una parte consistente delle proprie energie nel tentativo di stabilire una versione ortodossa del suo stesso pensiero. Quasi sempre invano. Come tutte le galassie nascenti, anche quella freudiana era infatti squassata da conflitti interni, e dallo scontro con infinite altre costellazioni. Quanto e più del marxismo, la psicoanalisi sembrava addirittura non poter sussistere senza un corredo caotico e frastornante di oltranzismi, eresie e furori iconoclasti che talvolta impediva di intendersi anche sui concetti fondamentali. Dopo Freud, la cacofonia intellettuale non ha accennato a spegnersi, ed è quindi a dir poco sorprendente che proprio a uno dei suoi discepoli italiani più eterodossi, Elvio Fachinelli, sia dovuta una delle guide al pensiero freudiano più nitide, precise e affidabili fin qui redatte: questa. Dove il lettore troverà tutto quello che Freud ha effettivamente detto, più almeno un'idea destinata a rimanere. Qualsiasi teoria di Freud si può discutere, dice in sostanza Fachinelli, ma quello che non si può mettere in dubbio è il suo stupefacente talento di narratore, in nulla inferiore a quello di Charles Dickens. Sempre terrorizzato da qualsiasi possibile lesione allo statuto scientifico della sua disciplina, l'interessato avrebbe energicamente smentito: ma chi oggi continua a leggere Freud (e Fachinelli) non riesce a reprimere, per quanto si sforzi, un cenno di assenso.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2012
29 agosto 2012
113 p., Brossura
9788845925764

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(2)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Y
Recensioni: 5/5

Questo agile volumetto, senza cedere alla superficialità, consente un rapido sguardo d'insieme sul pensiero freudiano evolutosi nel corso dei decenni.

Leggi di più Leggi di meno
Massimiliano
Recensioni: 5/5

Bella e sintetica panoramica su come ha inciso sulla cultura contemporanea il pensatore e anche su come gli eventi della sua vita hanno prodotto torsioni al suo pensiero. Ho scoperto questo autore che e tra i grandi italiani cultori della materia

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Elvio Fachinelli (1928-1989) riconosceva a Freud il merito indiscusso di avere aperto il campo di una ricerca sui rapporti interindividuali, una "nexologia" umana (da nexus, legame, intreccio). Adelphi, che di Fachinelli aveva edito gran parte degli scritti, ne ha ora raccolto in Su Freud alcuni saggi dispersi: si va da una nitida presentazione del fondatore della psicoanalisi per "I Protagonisti della Storia universale" nel '66, a riletture di temi freudiani (la caducità e Rilke, il senso della gratitudine e la fobia del dono) apparse su "il manifesto" nell'anno della morte. Sono scritti che confermano la radicale libertà di giudizio con cui Fachinelli si confrontò con il "maestro", di cui tradusse e curò molti scritti, ma di cui mise in evidenza anche chiusure e cecità. Già nel '69 Fachinelli prendeva le distanze da una psicoanalisi "della risposta": prima ancora della domanda viene l'ascolto ed è dal concreto della pratica clinica, dal colloquio sempre singolare fra due persone, che emerge la verità. La psicoanalisi, rileva lo scritto del '66, è in tal senso l'esito di un percorso di liberazione dai valori culturali e dai criteri scientifici che Freud aveva recepito nel suo noviziato di fisiologo e anatomista. Ma nel "chiaroscuro freudiano" non sarà del tutto scalfita la corazza materialista e antivitalista tardo-ottocentesca, che impone la ricerca di forze fisiche come uniche cause dei fenomeni, nella speranza della conquista della verità come oggettività impersonale. L'ultimo saggio raccolto in Su Freud, Imprevisto e sorpresa in analisi, è un invito ad "accogliere" le novità che emergono dalle parole dell'altro nella conversazione, soprattutto quando faticano a rinchiudersi nelle maglie dell'ortodossia. In ciò agivano le suggestioni dell'antipsichiatria, di Lacan e dei francofortesi (Benjamin e Adorno), ma anche la riflessione sulle pratiche anti-autoritarie nella scuola: era questo il tema di L'erba voglio (Einaudi, 1971), a cui Fachinelli collaborò, ed "Erba voglio" sarà il nome della rivista e della casa editrice da lui fondate e animate. Proprio la "sorpresa" dell'incontro con un paziente, nevrotico ossessivo, che scandisce le sue giornate con gesti e cerimoniali ripetuti, era all'origine di La freccia ferma (1979). Questo "novello Zenone", per evitare di commettere peccato, annulla il tempo nel tentativo di rinnegare la morte: il suo agire si rivela analogo alle pratiche con cui le società arcaiche elaborano il lutto e alle ritualità del fascismo di fronte alla morte della patria. In questi tre casi di creazioni fobiche si ritrova quella coesistenza di orrore e fascinazione, di terrore e annullamento di fronte a un'autorità, che compongono le tessere "perturbanti" del sacro. Ed è sempre attorno alla "cellula genetica" costituita dal "filo del tempo" che si muoveva Claustrofilia (1983): l'orologio di Freud, che cronometra la seduta come il lavoro di una fabbrica taylorista, stride con il tempo del trattamento analitico che sempre più si rivela "interminabile". Freud pensava di aver portato la peste, una malattia rapida e violenta, invece aveva portato la lebbra, una malattia della lentezza. A prolungare la cura sarebbe, ipotizza Fachinelli, l'emergere, nel gioco di transfert e contro-transfert della situazione analitica, dell'area claustrofilica: il rapporto con l'analista si trasforma in rifugio, in uno spazio-tempo chiuso e immobile, dove rinasce la co-identità, che precede la nascita, tra madre e figlio. Si tratta di un livello analitico che aveva attratto Ronald Laing, scomparso anch'egli nell'89, e a cui Freud non aveva prestato attenzione, a causa del pregiudizio del suo tempo che non vi fosse vita psichica nel feto. Nella situazione perinatale, la comunicazione avviene in forme non verbali e Fachinelli ipotizza che intensi desideri inconsci possano trasmettersi attraverso il sogno. Ecco aprirsi allora un campo di situazioni imbarazzanti per la razionalità, quei fenomeni parapsicologici (come la possibilità che una paziente preveda nel sogno quanto capiterà in seguito all'analista) che già avevano suscitato l'attenzione turbata di Freud, suggestionato dalla telepatia e dalla chiaroveggenza. Spetta allo psicoanalista fare uscire dal tempo chiuso dell'unità simbiotica, squarciare il velo della condizione claustrofilica per consentire al paziente l'accesso al multiversum delle esperienze esistenziali: egli assume così la parte ingrata che gli antichi assegnavano alle Parche, dee del destino perché in origine dee della nascita. Le pagine iniziali di La mente estatica (1989) ribadivano le critiche nei confronti dell'atteggiamento difensivo, "militaresco", della psicoanalisi. Per essa, l'io è una cittadella assediata da impulsi e desideri da cui difendersi, in obbedienza al progetto di prosciugare l'inconscio come la civiltà ha prosciugato lo Zuiderzee. Ma a una ragione "narcisistica e imperialista", che privilegia l'esigenza di protezione e controllo, Fachinelli opponeva altri modi di "abitare" il mondo, un allentamento della vigilanza che consenta alla ragione di "accogliere", di rendersi disponibile alla logica del fantasticare e all'esperienza liminare dell'estatico. Si svela qui una ricchezza della cultura umana che consente di recuperare, senza ricorrere al religioso, il senso del mistico e del sacro; e anche dell'estetico, su cui tornano in più occasioni le pagine di Su Freud. Ma il mondo freudiano, sorto dal contatto con situazioni umane impoverite, caratterizzate da inibizioni e scacchi vitali, resta vincolato a quel che per Fachinelli è un "limite antropologico": l'opacità dell'infanzia fa pesare sulla cultura un nietzschiano sospetto d'origine (come attesta la difficoltà teorica del concetto di sublimazione) e lo sguardo di Freud resta segnato dal distacco di chi analizza dal sottosuolo l'edificarsi della civiltà. Mario Porro

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Elvio Fachinelli

1928, Luserna

Psicanalista italiano. Allievo di Cesare Musatti e membro associato della Società psicoanalitica italiana, ne è stato, sul finire degli anni Ottanta del Novecento, un critico attento, sottolineando l'omologazione pericolosa che si stava diffondendo fra i nuovi psicanalisti, particolarmente a seguito dell'istituzione della figura dell'analista "didatta". Rigoroso traduttore di Sigmund Freud (sua la traduzione italiana L'interpretazione dei sogni, 1948, della Traumdeutung), ha tradotto anche Jacques Lacan (con il quale ha intrattenuto un lungo e fecondo rapporto professionale e culturale), Walter Benjamin e Willhelm Reich.Il percorso di Fachinelli si intreccia in principio coi movimenti politici e culturali italiani degli anni Sessanta, dei quali lo psicanalista si fa interprete...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi