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Anno edizione: 2023
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L'emozionante romanzo d'esordio di A.K. Blakemore. Premiato in Inghilterra come miglior esordio dell’anno, sostenuto da una scrittura magistrale e pervaso di atmosfere vivide, ha rivelato un nuovo, straordinario talento.
«Non è solo il miglior romanzo d’esordio che io abbia letto da anni, è il miglior romanzo storico che io abbia letto dai tempi di Wolf Hall». - Sandra Newman
«Ho adorato questo esordio: affascinante, avvincente, sconvolgente. Blakemore cattura in maniera indimenticabile la vergogna della povertà e dell’abbandono sociale e l’intrigante minaccia costituita dalle donne lasciate sole, ma unite, in un romanzo che trasporta il lettore nel mondo di coloro che la Storia ha cercato di rendere muti». - Megan Nolan
«Un esordio eccezionale. Riconosciamo queste donne – i loro desideri, le loro paure e la loro rabbia – perché, sembra suggerire il romanzo, non c’è molto che ci separi da loro, dopotutto». - The Observer
«Una lingua di una bellezza irresistibile. Le streghe di Manningtree si avventura in luoghi oscuri, ma lo fa portandosi dietro un pugnale ingioiellato. Un libro che appartiene ai perseguitati. In queste pagine, in tutto il loro ordinario splendore, quelle donne possono finalmente vivere». - The Guardian
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Una caccia alle streghe nell'Inghilterra del diciassettesimo secolo. Povertà e ignoranza la fanno da padrona e la fame che avvolge ogni cosa. Quante allucinazioni hanno causato la morte di innocenti? In Italia abbiamo il caso di Triora (il paese delle streghe) e da leggere anche il capolavoro di Vassalli "La chimera".
Romanzo ambientato in un paesino dell’Inghilterra nella metà del ‘600 in piena caccia alle streghe. Essere donne, povere e sole significava spesso diventare il capro espiatorio di tutti i mali.. un libro ben documentato e scorrevole nella narrazione, ma non molto di più.
Scrittura, per me, particolare, a tratti ostica, con un ritmo poco fluido e termini difficili, ma a tratti molto bella e adatta al tema e con una storia, purtroppo vera, commovente e importante. Una delle tante avvenute nel '600 inglese dei puritani in cui tante donne, in genere le più povere, le più anziane e in generale le emarginate, venivano accusate di stregoneria e condannate a morte. La figura di vecchia madre Clarke, ormai un corpicino esile, tutto ossa, che forse non ci sta più neanche con la testa, è di una tenerezza infinita e ci fa pensare a tutte le altre donne (soprattutto, ma anche uomini) che anche in altri luoghi e altri secoli, incluso il nostro, ancora vengono accusati di stregoneria (o altri reati che tali non sono) e condannati ingiustamente. Grande merito dell'autrice aver riportato alla luce la storia di queste persone e un tema cose drammatico e che fa molto riflettere.
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