Le strade di polvere

Ho apprezzato molto questo romanzo, per me una scoperta non nutrendo particolari aspettative in realtà. Le vicende descritte sono belle e riprendono anche eventi realmente accaduti nei periodi in cui la storia è narrata. Pulita, senza eccessi, pochissimi dialoghi, per lo più in dialetto ma comprensibili anche grazie al contesto in cui sono inseriti. Il romanzo non è lungo e nemmeno pesante a mio parere. Una bella sorpresa.

Un grande affresco, un intenso romanzo storico come si scrivevano nell'Ottocento, ma con un tipo di scrittura del tutto moderna e attuale. La storia di una famiglia di contadini del Monferrato che si snoda nel corso di cinquant'anni, dal tempo di Napoleone all'Unità d'Italia. Scrive di questo libro Cesare Garboli: "il Tempo di Rosetta Loy è [...] il tempo dei desideri che si consumano, si compiono e muoiono; il tempo del fiore e del frutto, delle mele 'rusnent', dei balli, delle stagioni, della gioventù, il tempo crudele e magico di ciò che non lascia traccia". Con questo romanzo che parla di vita domestica e di guerra, di bambini e di dolore, di accese passioni e di lutti insuperabili, l'autrice ha scritto un capolavoro che forse non ha più eguagliato nelle sue opere successive. Bellissimo nella sua struttura simmetrica simile ad un arco a tutto sesto, affascinante nei suoi innumerevoli particolari, si chiude con una frase che ha qualcosa di epico e che rimane in mente come fosse un dipinto di un pittore famoso: "E quelle parole, le uniche possibili, deflagravano nella casa e la percorrevano come un vento nell'oscurità delle stanze. Sollevavano la polvere dai mobili, e la casa intera scricchiolava come un vascello in rada". (Premio Viareggio e Premio Campiello 1988).

Letto anni fa, mi fa piacere che sia ancora disponibile. Bellissimo e consigliato