Storie d'amore e di morte. Tutti i racconti fantastici. Vol. 5

Inutile dilungarsi in una disamina critica del libro dopo che Sandro 64 (coltissimo amatore del genere che ringrazio)ha già detto tutto. Voglio ribadire solo il fatto che il meglio del libro si trova nelle storie finali. E voglio di nuovo appoggiare Hypnos nella ricerca di scrittori meno conosciuti (ma validissimi) del passato nella letteratura fantastica e del sovrannaturale (non chiamatela horror per favore) a fronte del sanguinolento e morbiso sovrabbondare proposto da troppi oggi. Grazie.

Sapevo già, dopo ricerche varie che questa raccolta non si può definire dello stesso livello delle altre quattro già pubblicate da Hypnos. La sezione migliore di questo libro si trova nella sua parte finale, le ultime due storie, Legno, sorta di tributo a E.T.A. Hoffmann e alla sua celebre donna meccanica, un matrimonio bizzarro, un suocero impresario funebre, ossessioni di legno...e strani pupazzi di paglia e fil di ferro, ottimo e macabro il finale, ancora più bella è Solo per residenti, racconto che non sfigurerebbe affatto al cospetto di quelli più antoligizzati del grande autore inglese, fra un cimitero in abbandono, un vetusto comitato cimiteriale, enigmatici personaggi, inquietanti accadimenti, figure in nero e macabri ritrovamenti. A seguire due racconti brevi, Le miroir, fiacco tributo al Dorian Gray di Wilde e Chiamare il vento, potente e perturbante la scena nella chiesetta, ma il finale è troppo frettoloso e debole. E per finire i due racconti che avevo letto negli anni '90, Giochi forzati, con le sue ossessioni psicologiche, un buon racconto ma non esaltante e le morbose paturnie sessuali in Matrimonio (molto più bello Le spade, in Brividi crudeli, forse sarebbe stato meglio tradurre Cold hand in mine, in Una gelida mano sulla mia, per restare in tema di erotismo bizzarro e disturbante), e la prima storia Ragazzi in crescita, la più lunga della raccolta, circa 60 pagine, qualche buon spunto, ma di certo un racconto minore. Per Aickman che per me è una sorta di ossessione letteraria sin dal lontano 1989, un autore di gran classe che ha irrimediabilmente mutato il mio modo di intendere ed osservare da altre prospettive la letteratura del soprannaturale, leggerei volentieri anche i suoi racconti meno riusciti. P.S. Perchè non fare un pensierino per ipotetica pubblicazione, ai racconti di Russell Kirk?

In attesa di questo quinto volume del sommo Aickman (previsto il sesto e forse il settimo), di cui un paio di racconti (Matrimonio e Giochi compulsivi, due dei suoi soliti gioielli misteriosi), furono pubblicati in Italia una trentina di anni fa in vecchie antologie, mi viene in mente, a proposito del modo in cui il raffinatissimo autore inglese ha raccontato il Male, l'orrore e il mistero indecifrabile, la risposta tramite lettera del maestro Henry James ( punto di riferimento imprescindibile anche per Aickman stesso), ad un lettore che criticò aspramente un capolavoro assoluto come Il giro di vite, accusando l'autore stesso di eccessiva reticenza, e infine di non essere riuscito a comprendere nulla, ma quelli lì erano fantasmi o cosa? Ma cosa ha scritto se niente è chiaro? Risposta di James (da incorniciare) : Scrivere del Male, visibile o meno, in maniera troppo esplicita, è esattamente come raccontare il Bene scrivendo di romantici tramonti, baci al chiaro di luna, orsacchiotti e cuoricini di peluche ...