Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Storia economica e sociale del mondo. Vittorie e insuccessi dal XVI secolo a oggi - Paul Bairoch - copertina
Storia economica e sociale del mondo. Vittorie e insuccessi dal XVI secolo a oggi - Paul Bairoch - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 16 liste dei desideri
Storia economica e sociale del mondo. Vittorie e insuccessi dal XVI secolo a oggi
Disponibilità immediata
100,00 €
100,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Utopia Pratica
100,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
104,00 € + 6,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
ibs
78,50 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
78,50 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Utopia Pratica
100,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
104,00 € + 6,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Storia economica e sociale del mondo. Vittorie e insuccessi dal XVI secolo a oggi - Paul Bairoch - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


L'autore ha raccolto con l'ideazione di quest'opera un'importante sfida: quella di scrivere la storia economica del mondo dalla scoperta dell'America fino ai gionri nostri, dalla nascita della scienza economica alla caduta del comunismo, passando per la colonizzazione, le guerre mondiali, la crisi del '29, lo shock petrolifero, ecc. Il volume è ricco di dati e di informazioni su quasi tutti i paesi del mondo, di tabelle sui vari aspetti dei processi economici, di dati statistici aggiornati al 1995.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

1999
8 giugno 1999
2 voll., 1550 p.
9788806146917

Voce della critica


recensioni di Bongiovanni, B. L'Indice del 2000, n. 03

Negli anni dei miracoli economici il dibattito sulle cause e gli effetti della rivoluzione industriale è stato al centro delle riflessioni storiografiche. Il cuore del problema non era solo lo sviluppo, ma anche il sottosviluppo. Era la stessa espressione "rivoluzione industriale", del resto, che rimetteva continuamente tutto in questione. Il sostantivo "rivoluzione" dava infatti l'impressione di un mutamento improvviso svoltosi nel tempo breve o medio. Velocizzava la marcia secolare dell'industria. L'aggettivo "industriale" trascinava invece la rivoluzione nel tempo lungo, la emancipava dall'esclusività dell'ambito politico e sociale, rallentava gli spasimi ravvicinati del mutamento e della transizione al mondo contemporaneo. Tanto che si poteva sospettare - Marx l'aveva già sospettato - che la rivoluzione industriale fosse l'unica, irresistibile, irreversibile rivoluzione degli ultimi secoli. Qualche storico, abbagliato dalla rivoluzione industriale, ha poi preso un abbaglio, e ha insinuato che le rivoluzioni politiche (dall'89 in poi) siano state tutte maldestri tentativi antimoderni di controrivoluzione anti-industriale.
Fu anche pubblicato, in quegli anni, Rivoluzione industriale e sottosviluppo (1963; Einaudi, 1967) di Paul Bairoch, un testo di raro equilibrio. Il nucleo dell'argomentazione ruotava intorno al concetto di démarrage e quindi alla questione del decollo. La rivoluzione industriale, inoltre, si portava dietro, come una maledizione, e come la sua cattiva coscienza, lo sviluppo bloccato, cui viene intitolato il successivo libro di Bairoch (1971; Einaudi, 1976), dedicato all'economia del "Terzo mondo" nel XIX e nel XX secolo. Esce ora, purtroppo postuma, l'ultima e imponente fatica di Bairoch (1930-1999), frutto di un corso venticinquennale tenuto a più generazioni di studenti dell'Università di Ginevra. È impossibile renderne conto analiticamente. Il lettore vi troverà tuttavia la storia di quel contraddittorio processo multisecolare che è stato (ed è) la globalizzazione. Vedrà soprattutto tornare, senza l'ottimismo degli anni sessanta, il gran tema, rimosso negli ultimi lustri, della rivoluzione industriale. Vedrà infine che siamo sempre lì. Che le vittorie portano con sé gli insuccessi. Che il mondo sviluppato non è mai stato omogeneo. La stessa cosa si deve dire per il mondo cosiddetto "comunista" e per il "Terzo mondo". Notevoli sono state le disparità di crescita tra i paesi di questi tre gruppi. E ancor più rilevanti le disparità tra gli individui, maggiori nei paesi dell'odierno Terzo mondo che nel mondo sviluppato al momento del suo decollo. Fino al 1600, del resto, il livello di vita del futuro Terzo mondo e quello del futuro mondo sviluppato non sono stati lontani. Nel 1860 il divario è diventato di 1 a 2. Nel 1950 di 1 a 5,1. Nel 1980, nonostante il rallentamento occidentale e la crescita degli asiatici, di 1 a 7,4. Nel 1990 di 1 a 8. Lo sviluppo economico cinese l'ha fatto decrescere, ma di pochissimo, nell'ultimo decennio. Il mondo sviluppato ha infine visto raddoppiare il reddito medio dei suoi abitanti tra il 1960 e il 1995. Una grande vittoria. Che rende ancora più vistosi gli insuccessi.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore