Storia di un dio da marciapiede

Un libro che inganna: personaggi che si trascinano in una Barcellona che sembra sempre essere all'ora del dopo tramonto anche quando è mezzogiorno; atmosfera quasi sonnolenta; solo che avviene un "niente" e si viene travolti dall'azione, improvvisa, spettacolare, che ti attira dentro un vortice. Un vortice nel quale si muove un vecchio ispettore con le tasche piene di libri e con occhi ... ma i suoi occhi li scoprirà ci avrà voglia di leggere Gonzalez Ledesma Francisco.

Non c'è che dire, Ledesma si conferma un autore di gialli di gran classe. Il suo ispettore piace per il lucido disincanto con il quale guarda alle cose del mondo. Continuiamo a camminare per una Barcellona spettrale e morbosa, avvolti da nuvole di fumo e alcool. Niente male.

In linea di massima non posso che ripetere quanto ho già scritto per questa Libreria a proposito di Mistero di strada, e cioè che Ledesma è un ottimo scrittore, e quindi la sua prosa è molto scorrevole e mai stancante per la notevole vena umoristica, e insieme amara, che ne costituisce la spina dorsale. Suspense, colpi di scena, gli ingredienti classici di un buon noir o giallo che sia ci sono tutti, addirittura un po' troppo ridondanti nel finale e ormai prevedibili come degli spenti tric trac popolari al termine di una bella sagra professionale di fuochi d'artificio. Ma questo è soltanto uno degli a quanto pare indispensabili ammiccamenti a un'utenza d'accatto, per un'arma a doppio taglio che, insieme ovviamente alle qualità intrinseche della scrittura, può sì contribuire a promuovere ottime vendite di libri, ma non è detto produca parallelamente vertiginose ascese della qualità dei lettori. Comunque Ledesma è a mio avviso uno dei pochissimi autori di thriller che potrebbe, col tempo, riuscirvi. Voto 4 su 5.