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PASI, MARIO (A CURA DI), Storia della musica, in Enciclopedia tematica aperta
BASSO, ALBERTO (A CURA DI), L'enciclopedia della musica
scheda di Campogrande, N., L'Indice 1996, n. 3
Il primo gioco da fare con un'enciclopedia seria e preziosa come questo nuovo parto di Alberto Basso è quello di andare a cercare le sviste: ce ne sono di grandi (mancano Tom Waits e la Cité de la musique) e di piccolissime, a testimoniare una volta di più che la perfezione non è di questo mondo. Il secondo gioco è quello di contare le righe dedicate ai Grandi (in un'enciclopedia sono sempre un dato importante): gli autori di repertorio non regalano dati eccitanti, n‚ lo fanno quelli di musica leggera; però Berio ha 38 righe e Boulez 44; Kurt Weill 23 e Stockhausen 40; Cole Porter 9 e i compositori milanesi che ruotano intorno allo studio Agon il doppio. Finiti i giochi resta da dire che l'enciclopedia è senz'altro la più valida e aggiornata tra le opere analoghe in circolazione e che l'appendice con l'analisi di diverse decine di capolavori musicali (curata da Luca Minguzzi) è - nonostante l'arbitrarietà assoluta di alcune scelte - quanto di meglio si poteva fare. Comodità del volume, infine, sono le numerose tabelle riassuntive (le più note arie d'opera, i più grandi complessi rock e pop, i più celebri cornisti...), mentre forse qualche esempio musicale in più avrebbe giovato alla chiarezza generale.
I volumi della Jaca Book devono invece il loro valore a un'idea editoriale affascinante: solo un'enciclopedia aperta può tentare di rappresentare il presente e solo tenendo in moto la macchina che lo organizza si può pensare di afferrare il sapere. Ben vengano dunque, nel progressivo svilupparsi del piano redazionale, i due tomi intitolati "Storia della musica". La struttura dei due libri, così come avviene per quelli dedicati ad altre discipline, prevede alcune prolusioni iniziali e poi un dizionario. Le prolusioni - che vorrebbero assomigliare a tanti discorsi per inaugurazioni di nuove cattedre in un organismo accademico, e che in parte sono pubblicate dalla Jaca Book anche in volumetti indipendenti - sono di livello e qualità molto differenti: quella di Guido Tartoni su Storia e tecnica del canto lirico e quella sulla musica contemporanea curata da Heike Staff, ad esempio, sono molto accurate, quella di Lino Britto su "Musica, Informazione, Comunicazione" è invece un insieme di informazioni di tipo giornalistico e banalità, e almeno un altro articolo (quello di Lidia Bramani sulla composizione musicale) non è affatto al livello delle promesse editoriali. Il dizionario, le cui voci sono tutte siglate, sceglie un numero circoscritto di personaggi e argomenti ma, se esibisce un piacevole e sacrosanto sbilanciamento critico degli autori sui temi trattati, compie scelte di campo quantomeno bizzarre. Un esempio: non manca il nome di un solo cantante ma sono assenti tutti i direttori e gli interpreti non vocali. Preziose e numerose sono in compenso le tavole a colori che completano il lavoro degli autori.
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