Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Storia della musica ebraica - Abraham Z. Idelsohn - copertina
Storia della musica ebraica - Abraham Z. Idelsohn - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 4 liste dei desideri
Storia della musica ebraica
Disponibile in 5 giorni lavorativi
27,47 €
-5% 28,92 €
27,47 € 28,92 € -5%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
27,47 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Libr'aria
29,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
28,92 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
28,92 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
28,92 € + 5,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
28,92 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
27,47 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Libr'aria
29,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
28,92 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
28,92 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
28,92 € + 5,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
28,92 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Storia della musica ebraica - Abraham Z. Idelsohn - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Dettagli

1995
1 aprile 1995
390 p.
9788885943926

Voce della critica


recensione di Fubini, E., L'Indice 1995, n. 1

Quando, nel 1929, apparve a New York il grosso volume "Jewish Music in Its Historical Development", il suo autore, lo studioso di origine lettone Abraham Zvi Idelsohn poteva a buon diritto considerarsi un pioniere in questo genere di studi.
Il volume, come ci dice lo stesso Idelsohn nella prefazione, è frutto di un quarto di secolo di lavoro, ed è preceduto da un'altra immensa opera, dalla pubblicazione dei dieci volumi di raccolta di melodie ebraiche ("Hebraisch-Orientalischer Melodienschaz", Leipzig, 1914-32). Dopo quasi settant'anni tuttavia ci si può legittimamente chiedere se lo studio di Idelsohn conservi ancora una sua attualità e se fosse il caso di affrontare la non indifferente fatica di una sua traduzione in lingua italiana. Anzitutto va ricordato che a tutt'oggi non è disponibile un'altra storia della musica ebraica altrettanto completa per cui, se si voleva offrire al pubblico italiano una trattazione di tale materia, la scelta era praticamente obbligata. Ma vi sono altri motivi per ritenere la scelta valida: lo studio di Idelsohn, per quanto risenta di criteri storici non più attuali, per quanto sia pionieristico e non sempre totalmente attendibile alla luce degli studi più recenti, per quanto non sia aggiornato per ovvi motivi cronologici, tuttavia rimane un testo a tutt'oggi fondamentale e pienamente valido nel suo insieme per chiunque voglia avere uno sguardo esauriente e chiaro sui molteplici aspetti della musica ebraica. La coraggiosa iniziativa de La Giuntina e la grande fatica di Alberto Jona, attentissimo e preparato traduttore e curatore del volume, ci sembrano perciò degne di grande lode se non altro per il motivo che tale volume viene a coprire una grossa lacuna nella cultura ebraica e musicale italiana.
Il volume è organizzato in tre parti di ampiezza ineguale: la prima parte, di gran lunga la più ampia e la più importante, tratta della musica sinagogale vera e propria dalle origini, con un ampio excursus nella musica dei tempi biblici, sino al Novecento; la seconda, molto più breve, tratta del canto popolare sia in Oriente che in Occidente; l'ultima parte infine, di poche pagine, riguarda il posto che hanno occupato gli ebrei nella storia della musica in generale. Già da questa divisione della materia si può arguire la posizione dl Idelsohn di fronte all'intricato e non facile problema di cosa si debba intendere per musica ebraica. Chiaramente per Idelsohn la musica ebraica, nel senso proprio della parola, coincide con il canto sinagogale e perciò la sua trattazione, in una storia della musica ebraica merita un posto di particolare rilievo: "per gli ebrei il corpus delle tradizioni e la fede sono i fondamenti della propria identità musicale". Ciò non significa una svalutazione di quell'immenso corpus che è la musica popolare, che, così come la musica sinagogale, ci è stata tramandata oralmente attraverso i secoli con caratteristiche proprie nei vari paesi della diaspora ebraica. Idelsohn ritiene giustamente che sia assai difficile separare rigidamente tale musica, come un genere a parte, dalla musica cosiddetta sacra o liturgica, per le caratteristiche specifiche della cultura ebraica. "Per gli ebrei la religione è la vita, e la vita è la religione, così la musica sacra s'identifica con la musica popolare e viceversa". Qui si tocca il cuore di uno dei problemi chiave della musica ebraica, cioè la sua complessiva caratterizzazione. Come afferma con ragione Idelsohn "all'interno della visione ebraica, non vi è posto per ciò che comunemente viene chiamato 'laicità'. La coscienza di popolo ha prodotto un folklore musicale che ne è lo specchio". Perciò dallo studio emerge chiaramente che "nelle canzoni popolari d'uso corrente fra il popolo ebraico vi sono melodie su testi biblici o melodie basate su temi biblici, per le preghiere, per componimenti poetici di argomento religioso, melodie per i momenti di meditazione o di elevazione dello spirito verso Dio, per raggiungere l'estasi, per la gioia nei momenti in cui lo spirito diviene conscio della potenza e dell'amore di Dio e infine melodie che esprimono gli innumerevoli dolori e tormenti che gli ebrei hanno sofferto". Perciò il canto profano vero e proprio non ha trovato posto nel canto ebraico. "Anche quei generi di canti comuni a tutti i popoli e definiti come 'profani', come le ninna-nanne e i canti d'amore, quelli di argomento faceto e le ballate, acquistano all'interno del folklore ebraico un carattere diverso, vengono cioè plasmati da quel concetto religioso della vita che scorre nel sangue degli ebrei... Se per canto popolare intendiamo testi e melodie su argomenti quali la guerra o il bere, la sensualità o la fatuità, allora il popolo ebraico non ha un canto popolare. La musica popolare ebraica, come la vita degli ebrei negli ultimi duemila anni, si è sviluppata all'ombra della religione e dei valori etici". Si può ora capire, alla luce di queste precisazioni, perché, in apparenza, poco spazio viene dedicato alla musica cosiddetta popolare: in effetti la sua trattazione fa tutt'uno con la musica sacra. Qualsiasi tentativo di isolare i due generi - sacro e profano - in due caselle separate è destinata al fallimento per motivi che stanno a monte della musica stessa e che trovano la loro ragion d'essere nella stessa struttura del pensiero e della tradizione ebraica. La posizione di Idelsohn è assai chiara anche riguardo al giudizio netto e perentorio sui musicisti ebrei, così numerosi in tempi recenti, dall'Ottocento ai nostri giorni, cioè da quando è iniziato quel grande movimento che dall'emancipazione ha portato all'assimilazione. Tutti i musicisti e i grandi esecutori, da Mendelssohn sino a Bloch e a Schönberg vengono liquidati in non più di quattro pagine. "Esaminando la loro produzione non troviamo un singolo elemento che porti un segno che possa essere considerato un preciso contributo ebraico... Non vi è un criterio con cui distinguere un Lied di Mendelssohn da centinaia di altri Lieder tedeschi... La musica ebraica non ha mai lasciato una qualche impronta straordinaria sulla musica colta attraverso un compositore privo di retroterra culturale ebraico e privo di una profonda conoscenza della musica popolare del suo popolo". Conclude perciò Idelsohn che "per quanto riguarda la storia della musica in generale gli ebrei hanno scritto non come ebrei, ma hanno composto e dato il loro contributo a quella cultura dove per sorte sono stati educati".
Già dai pochi passi citati appare chiaro che in questa grossa opera la posizione dell'autore non è quella di un imparziale e asettico osservatore: Idelsohn, senza venir meno al rigore scientifico, ha una sua ben precisa posizione storiografica e idee ben chiare su ciò che è o deve essere l'ebraismo e la sua tradizione storica. Perciò il suo studio, grazie a questa personale partecipazione alla materia trattata, risulta animato da una forte carica emotiva e da una grande passione ideologica. Questo aspetto rende il volume, quasi per assurdo, più attuale e di grande interesse per il lettore di oggi, nonostante gli anni trascorsi da quando è stato scritto. Le pecche di carattere scientifico si perdonano proprio grazie all'entusiasmo di cui l'opera è animata. Certo si potrà dire che i criteri storiografici di Idelsohn non sono più attuali e che la vecchia idea tardo-romantica dello "spirito del popolo" aleggia su tutto lo studio. Ma, anche a questo proposito, dopo aver letto all'inizio del volume che "la musica ebraica è il canto del Giudaismo attraverso le labbra del popolo ebraico", ci si accorge subito che tale premessa che suona oggi un poco ingenua e antiquata, non inficia la ricerca, anche se le conferisce indubbiamente un colorito tutto particolare.
Impossibile ripercorrere qui il millenario e tortuoso itinerario percorso da Idelsohn nel suo affresco storico e sarebbe del tutto sterile segnalare pedantescamente gli errori, le lacune, le affermazioni a volte inesatte, perlomeno alla luce delle ricerche più recenti. Ciò che è importante è l'impalcatura generale dello studio: la giusta enfasi posta sulle radici orientali del canto ebraico e sull'importanza fondante del canto sinagogale come elemento originale e specificatamente ebraico. Da qui derivano tutta la struttura della ricerca, le scelte ideologiche, le enfatizzazioni e i silenzi, l'accento posto più sul canto liturgico che su quello popolare visto come una sua derivazione. Il libro pertanto è ancora oggi pienamente valido, fruibile da qualsiasi tipo di lettore; infatti le parti più tecniche sono opportunamente stampate con caratteri più piccoli e quindi accuratamente separate dalle parti più storico-discorsive, per cui il lettore poco esperto di tecnica musicale può trascurarle senza che il discorso generale risulti interrotto. Ci si può solamente augurare che altri studi storici di questo livello vengano domani ad affiancarsi allo studio di Idelsohn anche per completarne il panorama storico con un aggiornamento sulle più recenti vicende della musica ebraica dal 1920 sino ai nostri giorni, dopo la creazione dello stato d'Israele.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore