Storia della letteratura italiana

Cosa si può osare dire di questa straordinaria opera? Dovrebbe essere letta da tutti, per lo spirito di intensa partecipazione civile che vibra in ogni pagina. Facile, forse, fare l'elenco dei cosiddetti 'errori' di valutazione (tutto sommato modesti, e inferiori a quelli di molta critica successiva e più 'moderna'), ma comunque vi è una tale onestà morale e intellettuale, una mano così sicura nel tracciare un percorso poetico e politico dell'Italia, che davvero non vi è motivo per esitare se non il rispetto e il giusto timore davanti a un lavoro di questa mole. Ma si tratta di un saggio scritto in una lingua vivace e con ritmo brillante, che si legge come un romanzo. Abbandonatevi al piacere, alla gioia persino, di ascoltare il racconto di uno dei primi e maggiori studiosi della nostra letteratura, e non solo della nostra, esempio di critico 'militante' prima che questo aggettivo diventasse sinonimo di fazioso o aridamente appiattito su posizioni di partito. De Sanctis riesce ancora oggi a trasmettere la bellezza, l'intensità, la passione e l'importanza degli studi umanistici nella formazione della personalità e della coscienza umana. Tutto ciò che manca troppo spesso, ahimé, a chi dovrebbe averne di più degli altri, per i ruoli che ricopre. L'Italia futura si potrà ricostruire partendo (anche) da qui.

pietra miliare della letteratura italiana con grande focalizzazione su dante

Leggere De Sanctis non significa solo leggere il miglior critico letterario dell'Ottocento, ma leggere un vero e proprio romanzo della nazione. Dalle pagine della Storia della letteratura italiana traspare il critico letterario, ma anche il filosofo e il politico risorgimentale. Esponente prima della Destra storica insieme a Silvio Spaventa, e poi, deluso da essa, tra i leaders della Sinistra meridionale, De Sanctis è fortemente influenzato dal liberalismo di matrice hegeliana, che egli interpreta in modo democratico. La storia della letteratura italiana è la storia di connessione sentimentale mancata tra élites e popolo: sin dai siciliani la letteratura del nostro paese è rimasto un fenomeno "alto", che ha inciso poco tra le masse, con pochissime eccezioni: una tra tutte è Dante. Ed è proprio una letteratura che sia compiutamente nazionale e non un fenomeno elitario l'ideale del De Sanctis.