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Storia del conflitto israelo-palestinese
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Storia del conflitto israelo-palestinese - Claudio Vercelli - copertina
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Storia del conflitto israelo-palestinese

Descrizione


"Il conflitto tra israeliani e palestinesi in questi ultimi anni è di nuovo andato avvitandosi su di sé, dopo gli spiragli degli anni Novanta. Delle speranze trascorse rimane ben poco mentre delle antiche diffidenze tutto sembra essere stato riconfermato. Alla radice rimane il mancato riconoscimento reciproco, la tragica finzione per cui, affinché l'uno possa esistere, l'altro debba scomparire una volta per sempre". Una terra, due popoli, ma non ancora due Stati. Claudio Vercelli affronta, attraverso un'analisi dell'evoluzione del confronto tra arabi ed ebrei, dalla seconda metà del XIX secolo ai giorni nostri, gli elementi prioritari cosi come i nodi problematici che sono a tutt'oggi sul tavolo della discussione: le identità nazionali, le risorse materiali e simboliche, la demografia, il ruolo delle religioni.
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Dettagli

7
2010
1 luglio 2010
221 p., Brossura
9788842093275

Voce della critica

Il conflitto israelo-palestinese si presenta in modo ossessivo all'attenzione odierna, rievocato quotidianamente dai mezzi di comunicazione che, nella maggior parte dei casi, lo ripropongono attraverso cliché e luoghi comuni, rischiando in questo modo di banalizzarlo. Il libro di Claudio Vercelli, attento nell'attività di ricerca e autore prolifico, permette di districarsi nella matassa di notizie confuse e ripetitive, che dominano l'opinione pubblica, attraverso una dettagliata ricostruzione storica, scandita in ordine cronologico, degli eventi che contraddistinguono la conflittualità tra arabi ed ebrei, a partire dalla dominazione ottomana alle elezioni israeliane del 2009. Fin dalle battute iniziali emerge la volontà di accompagnare il lettore, passo dopo passo, nei cambiamenti politici, economici, sociali e nell'evoluzione dei rapporti tra i due popoli, concentrando l'attenzione sui principali momenti di svolta che hanno caratterizzato il conflitto.
Accanto agli episodi più conosciuti (la dichiarazione Balfour, la risoluzione Onu del 1947 che sancì la divisione in due stati, la nascita di Israele nel maggio del 1948, la guerra di Suez, i Sei giorni del 1967, la guerra dello Yom Kippur, le trattative e i tentativi di pace protrattisi fino a oggi), il libro sviluppa con altrettanta precisione e accuratezza questioni meno dibattute e meno "familiari" a un ampio pubblico, ma che segnano passaggi fondamentali con ripercussioni a livello locale e internazionale. Tra queste è bene qui ricordarne alcune: la "grande sollevazione araba", l'ultima di una lunga serie, iniziata nel 1936 e conclusasi nel 1939, fece emergere la consapevolezza, all'interno della classe dirigente inglese, che arabi ed ebrei erano troppo diversi per poter coesistere e pertanto iniziò a maturare, per la prima volta, l'ipotesi di una divisione del territorio. La guerra dei Sei giorni provocò un cambiamento epocale perché, in seguito, da parte palestinese si fece strada la convinzione che esistesse un legame indissolubile tra la creazione di una patria e la lotta armata e inoltre ci fu un rinnovamento all'interno delle organizzazioni palestinesi, che videro la partecipazione di un altissimo numero di giovani nati nei campi profughi o nei luoghi dell'esilio.
L'assassinio di Sadat, colpevole agli occhi degli arabi estremisti di aver firmato l'accordo di pace con il nemico Israele, permise al fondamentalismo islamico di acquisire visibilità a livello mondiale e dimostrò che la religione stava diventando il collante ideologico per le organizzazioni filo-palestinesi. La visita, nel settembre del 2000, di Ariel Sharon al Monte del Tempio, luogo sacro ai musulmani, innescò nuovi tumulti tra la popolazione araba, dando vita a una seconda intifada, molto più aggressiva della precedente.
L'autore, che riesce a coniugare l'impianto scientifico dell'opera storica con la scorrevolezza di linguaggio tipica del narratore, rendendo pertanto il lavoro accessibile anche a un pubblico di non specialisti, mostra grande capacità nell'indagare le permanenze e le fratture, le continuità e i mutamenti, nel rapportare il singolo evento al contesto generale specifico, nell'inserire il caso particolare in una trama di relazioni e nel considerare in un'ottica di complessità i soggetti, le azioni, i valori.
Elena Fallo

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