Stella

In questo romanzo di Takis Würger non ci sono solo bugie ma anche tradimenti e violenza, tutto per cercare di salvare le persone amate. Ma fino a che punto è possibile spingersi oltre quella sottile linea che rappresenta il confine tra carnefice e vittima? "Stella" racconta la storia d’amore tra Fritz, un giovane artista di origini svizzere che arriva a Berlino negli anni quaranta, e Kristin, una donna bella, misteriosa e molto sicura di sé. Kristin gli farà scoprire la vita mondana berlinese, serate tra locali notturni e alla moda. Inoltre, lei sembra conoscere bene le regole non scritte dei nazisti e come funzionano le cose in città. Un giorno la giovane sparisce misteriosamente e quando ricompare porta sul suo corpo evidenti segni di violenza e torturata. A questo punto la storia prende un'altra piega e la nebbia intorno alla vita di Kristin inizia a dissolversi svelando un po' alla volta la sua vera identità. Il lettore si troverà così di fronte a un bivio: dovrà decidere da che parte stare, dovrà fare i conti con se stesso e la propria coscienza. Chi scrive non giudica Kristin, racconta gli avvenimenti che, ricordiamocelo, sono inventati ma basati su una storia vera, tanto che troviamo tra le pagine alcuni estratti del processo, e lascia il lavoro sporco a noi. Posso dire che è una lettura che scorre velocemente ma non certo in modo piacevole perchè dopo i primi capitoli si iniziano a capire i collegamenti, mentre si legge nasce un senso di incertezza e l'angioletto e il diavoletto che sono in noi iniziano a discutere su ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Dal punto di vista del soggetto/della trama, la storia di Stella Goldschlag aveva del grande potenziale. Onestamente però non mi è piaciuto molto il modo in cui è stata sviluppata. Non si tratta infatti di un libro "storico", essendo in gran parte romanzato e incentrato sul protagonista maschile, il narratore, anziché su Stella. Mi dispiace, purtroppo non mi ha lasciato delle emozioni significative. Peccato!

nella foto in copertina si può vedere la vera Stella Goldschlag, colei che "vendeva" i suoi correligionari ebrei ai nazisti, in cambio di favori e con la speranza che i genitori non venissero inviati ai campi di sterminio. Peccato che continuò a lavorare per i nazisti anche dopo che i genitori furono mandati a morire. Il romanzo traccia con bravura la doppiezza di questa donna, che voleva essere ciò che non poteva essere e rifiutò con decisione l'aiuto che invece poteva redimerla. Sopravvisse alla guerra e non pagò mai per quello che aveva fatto e per quanta gente aveva condannato a morte con le sue delazioni. In pochi sanno che anche noi in Italia abbiamo avuto un personaggio come Stella. Si chiamava Celeste Di Porto, ebrea, vendeva i conoscenti del Ghetto di Roma ai tedeschi. Anche lei si salvò e pagò molto poco per quello che aveva fatto.