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Anno edizione: 2007
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Indice
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Mi spiace non aver trovato alcun commento su questo romanzo appassionante, colto, pedagogico nella meno noiosa delle accezioni. Forse l'hanno letto in pochi, troppo pochi? Si tratta certamente di una lettura impegnativa, ma nient'affatto tediosa. Accurato ed originale, il linguaggio poetico di O'Connor ci apre un mondo reale di un tempo lontano e tuttavia attuale, una storia fantastica colma della pietas che dobbiamo continuare a provare per tutti gli oppressi della terra. Grazie ad O'Connor.
Deludente. Tanto mi sono piaciuti altri libri di J.O'Connor tanto questo l'ho trovato stucchevole, lento, e forzato. Un polpettone che sembra costruito per sorprendere ad ogni costo riuscendo solo ad essere qualcosa di simile ad una soap opera commerciale.
é il primo libro che leggo di Joseph O'Connor e devo dire che, nonostante non sia prettamente il mio genere, mi ha preso davvero. Privo di eclatanti colpi di scena il libro riesce comunque a coinvolgere il lettore e a fargli "respirare" il "'47 nero",le onde agitate e spumose dell'Oceano, i personaggi le cui vicende si intrecciano, per un motivo o per un altro... Le descrizioni poi sono assolutamente fantastiche vere, vive, vibranti..
Recensioni
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«"Consideri in che angustie mi trovo. Nelle mie proprietà, da quattro anni, non c'è un uomo che mi paghi l'affitto. La morte di mio padre mi lascia possessore della metà di tutti gli acquitrini del Connemara del Sud, di una grande estensione di sassi e vile torba, e di un mucchio ancora più grande di conti protestati e salari non versati. Per tacere delle ragguardevoli imposte dovute al Governo". Prese un pezzo di pane, bevve un sorso di vino. "Morire è molto costoso" e sorrise cupamente al Capitano. "A differenza di questo chiaretto, che è roba da quattro soldi".»
Joseph O' Connor, quarantenne di Dublino, già noto da noi per titoli di successo come Cowboys & Indians e Il rappresentante, con il suo nuovo bellissimo romanzo Stella del mare porta alla ribalta un periodo storico di grande sofferenza per il suo paese, quando, a metà '800, una devastante malattia delle patate portò alla fame milioni di contadini, costringendoli all'emigrazione di massa. Il teatro d'azione del romanzo è la nave "Stella del mare", diretta a New York, che ammassa nella terza classe centinaia di disperati, mentre in prima classe un gruppo di privilegiati trascorre il tempo in lauti pasti e furiosi litigi. Tra questi, un proprietario terriero ormai in rovina ma scelto come capro espiatorio per le colpe della classe aristocratica egoista e crudele, che è braccato da un malvivente imbarcato tra gli emigranti con il preciso compito di assassinarlo. Le storie personali dei due antagonisti, inconsapevolmente uniti dall'amore per la stessa donna, anch'essa sulla nave come governante dei figli del Lord, sono ricostruite attraverso flash back inseriti da un narratore occulto, che è poi uno dei personaggi, un giornalista americano, reduce da un'inchiesta sulla tragica carestia irlandese, che raccoglie materiale sugli eventi di cui è testimone a bordo, e attraverso il diario del Capitano e soprattutto testimonianze dirette, scrive il grande romanzo cui ha sempre aspirato.
Per questa storia assai complessa, circostanziata nella ricostruzione storica e appassionante nella trama che unisce la suspence del giallo e l'intensità dei grandi sentimenti, O' Connor si è messo sulle tracce di un grande maestro, Charles Dickens (che appare nel libro in un divertente cammeo, intento a frugare i bassifondi cercando materiale per i suoi romanzi) utilizzando quindi un linguaggio che ricrea l'atmosfera vittoriana e rinnova la potenza della scrittura romanzesca nella sua stagione d'oro.
A cura di Wuz.it
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