Stagno

Un flusso di pensieri, ricordi e vita quotidiana si susseguono senza una logica o criterio alcuno. La sensazione principale è di avere saltato nella lettura inavvertitamente una pagina, una frase o addirittura un capitolo intero tanto ogni frase o paragrafo sono scollegati tra loro. Costringendo a volte a tornare indietro di qualche pagina per capire se veramente non abbiamo capito noi o proprio la scrittrice è “saltata di palo in frasca”. Definito un genere di scrittura innovativo. Può darsi. A me non è piaciuto. X fortuna è breve e in un pomeriggio si legge ma lo stato d’animo durante la lettura è stato principalmente di fastidio e irritazione per il caos e l’ incoerenza. Peccato l’idea di base poteva essere interessante.

Un memoir intimo, eccentrico e imprevedibile, una scrittura lirica, ironica e irriverente.

'Stagno' può essere descritto come una sorta di diario di una giovane donna che riflette, analizza e ricorda degli aneddoti della sua vita in una sorta di flusso di coscienza discontinuo ma intrigante. Tutto è ambientato in una frazione della campagna irlandese così che anche la natura diventa una parte integrante dei racconti. Una lettura scorrevole e piacevole, nonostante non sia particolarmente articolata. Buon libro.