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Recensioni Spiriti e fantasmi nella società medievale

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La credenza negli spiriti è diffusa in ogni epoca, e la nostra non fa eccezione. Il Medioevo, poi, è da tempo associato nel nostro immaginario collettivo ai castelli infestati da spettri e da draghi: un'idea non del tutto infondata, perché a quell'epoca si avvertiva la presenza del soprannaturale in modo più intenso e diffuso di quanto oggi accada. Ma per lasciarsi alle spalle gli stereotipi occorre addentrarsi nei significati profondi dei racconti, dei sogni e degli incubi degli uomini del Medioevo.
Le apparizioni dei morti secondo Jean-Claude Schmitt sono legate a quel meccanismo della «memoria dei defunti» composto di riti, lacrime e preghiere e destinato ad agevolare e a regolare la separazione dei vivi dai morti. Proprio il funzionamento di questa memoria, tenuta in scacco da spiriti dolenti o terrifici che si muovono in una zona intermedia tra vita e morte ed inquietano col loro ritorno le coscienze dei vivi, è al centro, con le sue numerose implicazioni, di questo libro originale e avvincente.)
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