Una spia a Roma

Quanto alla trama, il lettore precedente l'ha sintetizzata in modo efficace. Mi limito solo ad aggiungere che questo libro si lascia leggere con molta facilità ed è straordinariamente coinvolgente ed avvincente, anche se purtroppo tra i molti avvenimenti avventurosi ve ne sono di terribili e tragici. E' un libro ambientato in una Roma occupata dai nazisti e resa pericolosa da pericoli di ogni genere: delatori, fascisti, polizia politica, alleati inaffidabili o ambigui. L'attività informativa di Tompkins e compagni è stata fortunata a fasi alterne: in alcuni momenti gli alleati hanno ricevuto da radio Vittoria informazioni di grande qualità; in altri Tompkins e gli altri si sono dovuti semplicemente dedicare alla mera sopravvivenza. Meritano comunque un cenno e parole di forte ammirazione personaggi storici del nostro Paese come Franco Malfatti, Giuliano Vassalli e il martire Maurizio Giglio. Consigliatissimo.

Agli inizi del 1944 Peter Tompkins, giornalista statunitense, si trovava a Napoli dove scriveva da corrispondente di guerra per importanti testate americane. Ma a gennaio decise di spostarsi a Roma come volontario incaricato dal generale W.J.Donovan di coordinare le attività spionistiche e organizzare un’insurrezione partigiana per conto dell’OSS (l’odierna CIA), formato da agenti non sempre segreti e all’altezza, che spesso e volentieri si vendevano in cambio di denaro ai nemici. Ne nasce una splendida storia in prima persona costellata di amicizie, tradimenti e uccisioni, che inizia con lo sbarco del protagonista ad Anzio e si conclude con la liberazione della capitale da parte degli Alleati. Una vera autobiografia che esprime qualcosa di più di un semplice romanzo d’avventura.