Spazi pericolosi

La penna di Margaret Mahy è sempre, sempre una garanzia. Questa volta ci narra la storia di due cugine, Flora e Anthea: quest'ultima, purtroppo, è rimasta orfana e va a vivere con cugina e zii, in una casa in campagna. Il problema è che Anthea ci azzecca ben poco con Flora, perché è meno rustica e più sognante, meno maschiaccio e più dolce; è romantica, sonnambula e coi capelli molto lunghi. Questo, chiaramente, la fa sentire fuori posto, fuori luogo, come se non appartenesse affatto a quelle persone o a quella casa che la ospita, con annesse galline, animali, fango e alberi. Almeno finché Anthea non trova uno spazio e una compagnia tutti suoi, libera dagli sguardi di Flora o degli zii, solo che questo luogo di Anthea non è reale, sembra legato a dei vecchi fantasmi che infestano la casa e alle loro vite. "Questa è la cosa buffa riguardo allo spazio: devi averlo, ma non puoi restarci per sempre, altrimenti gli altri non hanno più un posto dove andare". Una storia sulla perdita, questa, ma anche sulla difficoltà che ne consegue, del sentirsi soli e non accettati: la Mahy la affronta con la sua splendida scrittura, sempre così delicata e profonda.