Sotto la ruota

Partenza placida, per un romanzo di formazione e di amicizia maschile (con forti elementi autobiografici), che però presto si incupisce attorno alle ansie di un ragazzo soverchiato da generali e forti aspettative altrui e quindi chiamato a pesanti responsabilità, gravose per la sua età. «Intuì che la via della vera conoscenza passa attraverso montagne di lavoro e di sapere, e si sentì pronto a lottare pur di percorrerla senza trascurare nulla.» Hans è più intelligente del normale, e ciò può anche non essere una benedizione in un contesto sociale ottuso e bigotto: destinazione obbligata seminario. «Il maestro preferisce avere alcuni somari fra i propri discepoli, piuttosto di un genio, e in fondo ha ragione, perché il suo mestiere è di insegnare il latino e la matematica a futuri bravi borghesi, non di formare spiriti bizzarri.» Ogni volta affronto Hesse con non molta convinzione, ma poi trovo sempre qualcosa di affascinante e coinvolgente nelle sue narrazioni dalla scrittura impeccabile; non pretendo molto di più dalla Letteratura. In particolare qui, è molto presente il rapporto simbiotico degli esseri umani con la natura e i suoi cicli, ora ormai pressoché inesistente. "Sotto la ruota" è un ottimo agile trampolino per affrontare il suo ultimo e, a detta di molti, più impegnativo ed evoluto "Il giuoco delle perle di vetro" nella prestigiosa e raffinata (il che non guasta) edizione I Meridiani.

Questa non è la miglior opera scritta dall'autore, ma qui siamo ai suoi primi scritti e ci sta che non abbia l'impatto emotivo dei seguenti. Per quanto sia passato, molte tematiche sono ancora attuali; quindi vale davvero la pena dedicarci un pò di tempo alla lettura.