Il sorriso di Niccolò. Storia di Machiavelli

Ci voleva coraggio a cimentarsi con la biografia di un personaggio come Machiavelli, confrontandosi direttamente con uno dei capolavori del genere quale la vita di M di Roberto Ridolfi. Viroli non solo lo ha avuto, ma si può ben dire che il lavoro sia riuscito egregiamente. Ne balza infatti fuori l'immagine di un uomo intero, totale, colto nelle sue passioni politiche e civili, certo, ma anche nella sua umanità complessiva, nel suo amore per la vita, anche negli aspetti meno intellettualistici: l'allegra bisboccia con i colleghi, le donne, fra cui Viroli individua alcune amanti importanti, la famiglia, gli amici fedeli e duraturi. Ancora una volta -come già in Ridolfi- emerge il sagace, instancabile, servitore della Repubblica fra 1498 e 1512, tanto geniale da apparire a tratti sprecato per le miserie e le meschinità dei governati serviti o solo consigliati. E dopo la caduta, quando, salvata fortunosamente la pelle, si dovrà dedicare esclusivamente alle opere distillando la quintessenza delle lezioni apprese, conducendo una vita rustica e dimessa, lascerà emergere l'altezza dei suoi ideali e la sua visione della storia, intercalando i saggi storici e politici con alcune commedie, fra cui il capolavoro della Mandragola. E Viroli fa emergere tutto l'insieme di tante virtù, consegnandoci anche il ritratto del grande amico Guicciardini (anch'egli oggetto di una biografia del Ridolfi) in un libro scorrevole, vivace, acuto e molto umanamente partecipe, che, annullando la memoria dei tetri luochi comuni su di lui, ci consegna la nitida immagine di un patriota protorisorgimentale (e qui viene in mente il ritratto di M del De Sanctis), lasciando un segno profondo nella memoria del lettore.