Sorella

Suor Amaranta è impantanata in una profonda crisi esistenziale e il convento, per lei, non rappresenta il connubio con Dio, ma solo una tana sicura. La madre badessa se ne accorge e le affida il compito di fare la maestra per i bimbi della materna. Suor Amaranta non si sente all'altezza, ma è costretta ad obbedire e ad accettare. Uno dei bambini, Luca, molto taciturno, si affeziona a lei e lei a lui, e gli sussurra nell'orecchio delle paroline che lei interpreta come degli ordini che deve eseguire. Sigaretta, rubare, un uomo. A questo punto la storia prende una piega vagamente surreale. Probabilmente nella realtà non sarebbe stato possibile fare ciò che suor Amaranta fa nella narrazione. A mio avviso, il punto di forza della storia sta nella crisi esistenziale e religiosa della protagonista, crisi in cui molti di noi penso si riconoscano. Suor Amaranta ha delle esperienze che poco si confanno ad una religiosa e che, credo, non le danno le risposte che cercava. Tuttavia rimane in convento, anzi, ottiene anche una promozione.

Di Lodoli avevo letto solo i sette racconti di Cani e Lupi e avevo voglia di vedere come si comportava nella lunga distanza. Storia appassionante che prende quasi da subito. Di facile lettura ma contemporaneamente molto profondo. Poi il finale mi ha fatto venire i brividi.

Ho scoperto Lodoli per caso... e ne sono rimasta assolutamente affascinata. Ho amato questo libro fin dalle prime pagine... unico difetto: finisce troppo presto e non puoi non sentire la mancanza di Amaranta, della sua simpatia e profondità. Approfondirò la conoscenza di questo scrittore perché sento che ne vale la pena.