Sophy la grande. Ediz. integrale

Dopo aver letto 4 libri della Heyer penso che mi fermerò qui . Le atmosfere vittoriane che evoca e i personaggi sono sempre gradevoli ma se hai letto un libro della autrice li hai letti tutti. Le trame e le caratterizzazioni sono sempre molto simili e seguono un copione che è ormai un marchio di fabbrica

La storia è ambientata nel periodo della Reggenza 1811-1820, contraddistinta dall'aristocrazia e dalla morale vittoriana che imperava in quel periodo in Inghilterra. Narra le avventure di Sophy, una ventenne eccentrica, che sarà affidata per alcuni mesi alla zia. Sophy è l'unica figlia di un diplomatico che per anni ha seguito in giro per l'Europa. Il padre ha ottenuto un incarico in Sud America ed è costretto ad affidare Sophy a sua sorella Lady Ombersley. Si recherà a Ombersley Park dove abita la zia e i suoi cugini. Fin dal suo arrivo, accompagnata da un levriero, un pappagallo e una scimmia, Sophy dimostra di essere una ragazza fuori dal comune. Per quanto di buon cuore e ottime maniere sarà difficile per la zia trovarle marito come si era inizialmente riproposta. Durante il suo soggiorno darà una svolta non solo alla propria vita ma anche a quella dei suoi cugini. Simile al personaggio Emma della Austen, solo meno ingenua, Sophy ama ficcare il naso nelle vite altrui perché si sente in dovere di risolvere i guai degli altri. Sua cugina Cecilia rifiuta di sposare lord Charlbury perché si è invaghita di un poetuncolo, il giovane Hubert. Le responsabilità di casa ricadono sulle spalle di Charles, il cugino maggiore, fidanzato con l'insopportabile signorina Wraxton. Tra Sophy e Charles si verificheranno continui battibecchi perché Charles oberato dalle gravi responsabilità non approva le intromissioni della cugina. Sophy si integra perfettamente e rapidamente nella vita degli Ombersley, affezionandosi ricambiata da tutti i parenti eccettuato Charles. Ha una personalità prorompente che non sopporta le limitazioni imposte dalla società dell'epoca. Le sue macchinazioni sono divertenti e ben congegnate, il suo personaggio suscita simpatia. Sophy è molto audace quando sceglie di guidare un phaeton a timone alto; avventata nel decidere di recarsi di persona da un usuraio. Risoluta nel suo piano di far ricongiungere la cugina Cecilia al suo vero amore.

Una premessa. Devo ammettere che ho commesso due grandi errori con questo romanzo. Il primo è che ho tentato di alternarlo a Shirley della Bronte (libro magico di indiscutibile bellezza in confronto al quale non si può che uscire perdenti), il secondo è che avevo per le mani una vecchia edizione dalla quale avevano tagliato circa centocinquanta pagine!! Mi è venuto il sospetto proprio perché non riconoscevo la Heyer in quell'accozzaglia di dialoghi a dir poco inutili, buttati là senza che vi fosse alcuna struttura a dar loro un senso. Nelle versioni in inglese, ho avuto modo di constatare quanto fosse meticolosa nelle ricostruzioni dell'epoca, quindi sono certa che le parti mancanti sono proprio quelle che avrebbero stemperato quelle troppo frivole che, se non diluite con delle belle descrizioni, ti si piantano proprio sullo stomaco. Insomma, mi sono arresa e l'ho mollato perché era davvero troppo superficiale, al limite dell'insopportazione! Sicuramente, quando deciderò di rileggerlo, acquisterò una di queste belle edizioni Astoria, per il momento continuo a dire che il paragone con la Austen non regge. Le due scrittrici sono lontane anni luce per stile, ambientazioni e ironia. Io personalmente preferisco di gran lunga la Austen ma, si sa, sui gusti non si discute. Assurdo dare un voto a un libro mollato a circa la metà dalla narrazione, sicuramente però non potrebbe che essere a metà strada tra un due e un tre.